La Nazionale scende in campo per cercare una vittoria che le consentirebbe quanto meno di raggiungere l’obiettivo minimo, i play-off tra le migliori otto squadre classificatesi seconde nei rispettivi gironi.
Se era prevedibile che la Spagna volasse quasi indisturbata verso il primo posto, non lo era invece il succedersi di prestazioni scialbe e incolori da parte della nostra Nazionale, i cui componenti, appena indossata la maglia azzurra, sembra smarriscano improvvisamente il talento mostrato invece nelle rispettive squadre in campionato.
Affrontiamo una squadra ostica, che ci aveva messo in difficoltà anche all’andata, ma che non annovera nella sua formazione nomi di spessore tale da far presagire chissà quali difficoltà.
Invece la partita si è dimostrata subito complicata più del previsto. La squadra avversaria che attua un pressing alto e asfissiante, e che dimostra una buonissima proprietà di palleggio, sovrastando il nostro centrocampo fin dall’inizio.
Quello del centrocampo sta diventando un problema al quale il CT Ventura sembra non riuscire a porre rimedio. Sempre due soli uomini di ruolo, mal supportati o non supportati affatto in molte circostanze, dagli esterni che rimangono troppo larghi in fase di non possesso palla. Per cui spesso Parolo e Gagliardini si sono trovati a correre a vuoto, con il risultato di sfiancarsi senza riuscire ad essere in grado di produrre gioco utile.
Cronaca:
L’Italia cambia modulo e si presenta con un 3-4-3, con l’esordiente Verdi al posto di Candreva. Manca Belotti e il peso dell’attacco è sostenuto da Immobile ed Insigne. In difesa rientra Chiellini e Zappacosta è confermato sulla fascia destra.
Partenza abbastanza veemente da parte dell’Italia e al 7’ la prima occasione. Scambio Immobile-Insigne con quest’ultimo che si vede respingere il tiro da pochi passi. Poi poco e niente, l’Italia abbassa il ritmo, commettendo qualche errore di troppo sui disimpegni difensivi. Si va avanti fino al 37’, quando dopo una bella azione Zappacosta conclude altissimo da buonissima posizione.
Tre minuti dopo e arriva il gol italiano.
Insigne trova in profondità Immobile, il quale serve un comodo assist a Chiellini che insacca.
Si spera che il gol sblocchi psicologicamente l’Italia, ma ciò non avviene e si va al riposo dopo essere stati graziati da Nestorovski, che per poco non pareggia.
Si rientra con Rugani che sostituisce Barzagli, mentre al 64’ Bernardeschi prende il posto di Verdi. La macedonia è molto più aggressiva dell’Italia, prende campo e si avvicina pericolosamente alla nostra area. L’Italia sostituisce l’esausto Gagliardini con Cristante, anche lui all’esordio, ma due minuti dopo la Macedonia pareggia con una bella azione di Pandev che imbecca Trajkovski, che dalla destra trafigge Buffon. 1-1.
La partita finisce senza nemmeno un tiro in porta dell’Italia nel secondo tempo
Andremo quasi sicuramente ai play-off, ma se giochiamo così potrebbero risultarci molto indigesti. L’Italia sembra non aver ancora smaltito la batosta presa contro la Spagna, mentre dovrebbe cancellarla dalla mente e rimboccarsi le maniche.
La Nazionale da sempre ha sfoderato prove d’orgoglio nei momenti più difficili.
Deve solo ricordare dove lo ha riposto e tirarlo fuori quando sarà il momento.
Valter Laurenti