Marco Bachi, contrabbassista e bassista elettrico, diplomato al conservatorio è un componente della storica e amatissima Bandabardò .
Da circa un paio d’anni ha abbracciato il progetto Gaudats Junk Band, fondato da Daniele Guidotti con l’obiettivo di suonare strumenti a costo zero. Attraverso il recupero di ogni sorta di materiale comune, dalle taniche di plastica, alle cassette di legno, pentole e ogni oggetto da” buttare” i musicisti hanno costruito alcuni incredibili strumenti musicali: il basso tanica, il tubofono, la batteria Junk e diversi tipi di chitarre. Lo abbiamo intervistato, incuriositi dalla musica e desiderosi di imparare le “tecniche” per costruire gli strumenti.
Come è nato il progetto della Band sui rifiuti e come vi siete trovati tutti insieme a condividere il desiderio di portare avanti questo progetto?
Il progetto ha un paio d’anni, Daniele Guidotti ne è il fondatore, l’idea è nata a Capannori in provincia di Lucca, un piccolo comune molto evoluto dal punto di vista del riciclaggio. Infatti dal 2008 viene fatta la raccolta porta a porta, ogni giorno viene raccolto e pesato tutto il materiale. Vivendo in una realtà in cui la sensibilizzazione verso i rifiuti è molto importante abbinata all’idea rifiuti zero, “Zero Waste” di Paul Connett, Daniele, che è molto bravo a livello manuale, ha avuto questa idea di costruire strumenti con materiale di scarto e di riuso. Il primo strumento che è stato realizzato è un washtube, un basso tinozza da cui viene Gaudats Junk Band.
Puoi farci un esempio di strumenti realizzati da voi e se possibile da realizzare a casa dalle persone?
Uno dei primi strumenti che ho realizzato è stato lo strumento che suono io regolarmente, si chiama “basso tanica”. Si tratta di un basso elettrico fatto a due corde. Realizzato con una tanica da 10 l, un bastone di abete e al posto del ponte e capotasto due viti, due corde riciclate e un piccolo pick-up molto economico. Oppure utilizzando le cigar box, si possono realizzare strumenti che esistevano già in America nella musica Junk. Noi li costruiamo con le scatole per il vino a cui viene applicato un pezzo di abete per l’edilizia e una ciotola del gatto. Successivamente ho costruito una batteria fatta con un fustino Dash del 1972, bidoni vari e barattoli di vario tipo. La sfida per noi è quella di far suonare strumenti che derivino da oggetti.
Ma non solo anche trombe fatte con il tubo per annaffiare, il sassofono con il tubo da idraulico e il tubofono con il tubo dello scarico tagliato che si suona con le infradito.
A proposito della realizzazione di questi strumenti, fate venire voglia di imparare subito, fate dei corsi ed è possibile partecipare?
I corsi sì li facciamo, la parte educativa per noi è molto importante, avvicina a costo zero i bambini e i ragazzi alla musica. Facciamo costruire strumenti molto semplici e nel contesto insegniamo piccole nozioni di economia circolare, temi per noi molto forti.
Come Associazione andiamo nelle scuole, dalle elementari alle superiori. Prima informiamo con una lezione introduttiva e poi facciamo portare del materiale per costruire gli strumenti. Alle elementari si può fare uno shaker fatto con una bottiglietta d’acqua, riempiendola con riso, pasta o farro. Suonano benissimo e variano a seconda del materiale. Oppure con un vasetto di yogurt e un guanto di lattice si può creare e uno strumento a fiato molto divertente. Alle medie si realizza una chitarra slide che si suona appoggiata a un tavolo. Costruita con un pezzo di legno, corde vecchie e un po’ di ferramenta, con grande soddisfazione. I corsi si possono trovare sul nostro sito.
Quali saranno i prossimi concerti così da potervi ascoltare dal vivo?
Il 14 settembre siamo a Palermo in un grosso Festival organizzato da Legambiente, infatti siamo anche molto impegnati nel campo ecologico. Lo scorso Primo maggio insieme all’altra band la Bandabardò abbiamo suonato “Lo sciopero del sole” , un brano di vent’anni fa, all’epoca ci prendevano tutti in giro perché pensavamo all’ecologia, adesso è molto attuale. Lo spettacolo della Gaudats Junk Band è molto divertente, noi musicisti riusciamo a dimostratore che si può suonare qualsiasi repertorio c dal Soul a Madonna a Prince. In questa epoca consumistica facciamo il percorso inverso, si arriva a trovare il suono dentro di noi e suonare uno strumento normale con un altro feeling e godimento.
Photo: Fabrizio Bertagni
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