Sono poche le storie che raccontano di un’amicizia tra due ragazzi così pura e delicata. Il regista Thomas Lilti è al suo terzo film legato al mondo della medicina, ricordiamo “Ippocrate”, 2014 e “Il medico di campagna”, in questo ultimo film narra quello che provano gli studenti prima di entrare nella Facoltà di Medicina
Il test d’ingresso, lo studio, la fatica, le rinunce e le vittorie. Tutte fasi che ci ricordano i nostri tempi sui libri, faticosi di sicuro, ma ricchi di emozioni e soddisfazioni. Tutte emozioni che lo stesso regista ha provato.
Antoine (Vincent Lacoste) e Benjamin (William Lebghil) si incontrano all’università, il primo è al terzo tentativo per superare il test d’ingresso mentre Benjamin ha appena finito il liceo e forse è anche meno motivato dell’amico spinto da un padre medico con grandi aspettative su di lui.
Le motivazioni dei due ragazzi sono diverse e anche la spinta emotiva. Lo studio li unisce e crea quel legame fatto di fatica dove i ritmi dello studio sono intensi dalla mattina presto a notte fonda con solo una breve pausa a pranzo e un goûter (la merenda veloce). Poi un’unica pausa di un’ora a cena e a studiare fino a quando gli occhi non si chiudono.
Ma la soddisfazione dei risultati, la fatica e la mente che piano piano si apre creano quel legame tra i due indissolubile, fatto da condivisione di momenti unici.
L’epilogo a sorpresa lascerà a bocca aperta, inaspettato e altruista.
Thomas Lilti ha voluto evidenziare la crudeltà dell’anno trascorso per preparasi al test di ammissione, sottolineando le differenze e le motivazioni dei due ragazzi. Antoine è pronto a tutti i sacrifici pur di entrare e sarà soggetto anche ad un esaurimento nervoso, Benjamin più giovane e privo dell’ansia che si è ormai impossessata dell’amico si destreggia meglio e in graduatoria ottime ottimi risultati.
La crudeltà si trova nella drastica decisone finale dopo un anno di studio forsennato, in cui poche ore di test possono determinare il futuro di un ragazzo e ad esso è legato il cammino per la riuscita personale.
Trattati come numeri e appunto numerati, si ritroveranno a centinaia in un capannone dove lo studio, la sorte e la fortuna si giocheranno la loro vita. Chi dei due sarà un medico migliore? Colui che vuole fermamente fare questa professione oppure chi ha capito meglio come funziona il sistema e si prepara al meglio pur avendo meno desiderio di fare il medico?
Il regista stimola nello spettatore questo dubbio, di un sistema selettivo francese, ma non solo e se, è vero che lo studio è un diritto, qui assume i connotati di una gara.
Il film “Il primo anno” di Thomas Lilti sarà nelle sale a partire dal 2 settembre distribuito da Movies Inspired.