Tiresias, B side è la seconda parte del lavoro su Tiresia portato in scena da Giulia Weber e Gabriele Portoghese e la regia di Giorgina Pi per due serate al Teatro Belli. La traduzione del testo di Kate Tempest è di Riccardo Duranti
Tiresia è una figura della mitologia greca, un cieco indovino di cui si narra nell’Odissea e nelle “Metamorfosi” di Ovidio. Sul palco del Belli è protagonista della lettura scenica attraverso la quale si narra la sua infanzia con i turbamenti, la vita da donna, da uomo, ed infine la cecità e la veggenza. Giulia e Gabriele alternano la lettura del testo della rapper britannica Kate Tempest per coinvolgere lo spettatore in questo viaggio dai tratti oscuri e misteriosi.
Le notti ed i giorni nel susseguirsi cicliclo della lunga vita di Tiresia che, come unica costante, ha la frase dell’autrice “Non si impara. Si ricorda”.
La lettura scenica è breve, un concentrato di vissuti in una manciata di minuti, raccontati da un uomo ed una donna vestiti di nero, in piedi, su uno sfondo rosso scuro come un tramonto su cui appaiono a volte immagini e video.
Sicuramente un testo difficile su cui soffermarsi e su cui ritornare una seconda volta per entrare nei dettagli sfuggiti ad una prima fugace visione.
La rassegna Trend nuove frontiere sulla scena britannica continuerà in streaming al Teatro Belli dal 10 al 13 dicembre con “The Collector” di Marc Healy.