Un canale di Sky interamente dedicato dal 27 marzo a domenica 11 aprile (Sky Cinema Harry Potter con gli otto film della saga in programmazione). Una nuova collezione di trading card della Panini appena uscita in edicola. Una serie TV in cantiere. Il maghetto più conosciuto del pianeta, continua a far parlare di sé
Era il giugno del 1997 quando, un piccolo editore indipendente britannico (Bloomsbury), fece uscire un libro che in precedenza altri dodici editori si erano rifiutati di pubblicare. A scriverlo, una donna inglese allora poco più che trentenne, che nessuno conosceva, separata, con una figlia, e con un passato da ricercatrice e segretaria bilingue per Amnesty International.
Il suo nome? Joanne Kathleen Rowling, più conosciuta al grande pubblico con lo pseudonimo J.K. Rowling.
Pare che la casa editrice, infatti, chiese alla Rowling di firmarsi solo con le iniziali, temendo che il grande pubblico non avrebbe gradito un romanzo scritto da una donna.
La storia del giovane mago, e la vita privata della scrittrice, hanno diverse analogie, a partire dalla stesura della trama stessa che prende il via su di un treno in partenza dalla stazione di King’s Cross (non è una caso che i genitori della scrittrice britannica si siano incontrati e conosciuti proprio su un treno partito da quella famosa stazione di Londra). O, ancora, come la figura dei Dissennatori, creature che annebbiano la speranza e la felicità che li circonda, ispirate da vari momenti bui vissuti dalla Rowling (depressione, morte della madre, divorzio con l’ex marito …).
Di cosa parla e com’è diventato uno dei libri più venduti?
Il giovane protagonista, Harry, scopre subito che la magia esiste davvero, che lui è un mago, che anche i suoi genitori lo erano, e che ad ucciderli era stato il mago più malvagio di tutti, tanto temuto che nessuno osava nemmeno nominarlo (il “famigerato” Voldemort). Tante amicizie e avventure lo stavano aspettando nella prestigiosa scuola di stregoneria di Hogwarts dove, insieme ad altri giovani maghi, avrebbe iniziato l’apprendimento necessario per padroneggiare la magia.
I romanzi creati dalla scrittrice nativa di Yate, una cittadina a circa 180 chilometri da Londra, hanno funzionato per tanti motivi. Inizialmente indirizzati ad un pubblico molto giovane, questi libri hanno affascinato subito anche il pubblico adulto, espandendo a dismisura la platea dei possibili lettori.
Chi legge, infatti, si immedesima facilmente nei personaggi e nella storia (chi non vorrebbe studiare in una scuola di magia piuttosto che in quella reale, o chi non vorrebbe vivere in un mondo con draghi, fate, elfi e altre creature mitologiche?). Questo mix tra sogno e realtà funziona alla grande: scuola sì, ma di magia; armadio sì, ma svanitore (che permette di trasportare un oggetto o far arrivare una persona da un posto all’altro); lezione di botanica sì, ma con piante parlanti. E tante altre situazioni del genere, in cui ci si imbatte via via leggendo la saga.
Quando Harry Potter diviene un’icona?
Sull’onda del successo avuto dai primi libri, a partire dal 2001 è iniziata sul grande schermo la trasposizione cinematografica della storia. E, da quel momento, Harry Potter è diventato un fenomeno senza confini. A differenza dei libri, tutti scritti dalla Rowling, per i film si sono susseguiti quattro registi dal calibro di Chris Columbus (che ha dato il ciak al primo e al secondo), Alfonso Cuarón (che ha diretto il terzo), Mike Newell (che ha girato il quarto), e David Yates (regista delle ultime quattro pellicole).
Film che possiamo ritrovare fino a domenica 11 aprile in un canale dedicato, Sky Cinema – Harry Potter, in onda sul numero 303 di Sky. I lungometraggi della saga sono disponibili anche in streaming su NOW TV.
Quanto ha influito il successo di Harry Potter nel mercato?
Nonostante siano passati più di 24 anni dall’uscita del primo romanzo, Harry Potter è ancor oggi un fenomeno. A dimostrazione di ciò, basti pensare ai milioni di fan che, con la loro passione smisurata nei confronti dei personaggi di questa serie, hanno contribuito senza dubbio alla continua ideazione di nuovo merchandising da parte dei detentori del marchio (ultimo dei quali, in ordine di tempo, una raccolta di card edita dalla Panini, in edicola proprio in questi giorni). Si pensi poi ad oggetti di scena, dalle bacchette alla mappa del malandrino, dalle mitiche “cioccorane” alle caramelle “tutti i gusti + 1” (quelle che non sai mai a che gusto ti capitano), veri e propri cult per gli amanti del mondo di Harry.
E ancora, al sito web lanciato in anteprima il 31 luglio 2011 col nome di Pottermore (ora Wizarding World), proprio nel giorno del compleanno di Harry Potter e della stessa Rowling, sito su cui convergono ancora oggi milioni di appassionati.
Insomma, possiamo affermare senza alcun dubbio che quello di Harry è un fenomeno planetario e, a confermarlo, sono anche i numerosissimi visitatori che ogni anno affollano il grande parco a tema creato in Florida e gli Studios di Londra, dove sono state girate gran parte delle scene che vediamo nei film.