“Gli occhi invisibili del destino” di Silvia Casini edito da Golem nella collana “Mondo”è un thriller paranormale ambientato a Roma. Il libro evoca atmosfere esoteriche alla Dan Brown rese preziose dalla ricerca dell’unica fonte di salvezza universale: l’Amore con la A maiuscola
Eilis è la protagonista del romanzo, ha diciassette anni, soffre di un’amnesia parziale a causa del trauma causato dall’incidente automobilistico nel quale sono morti i suoi genitori in America e decide di trasferirsi a Roma a casa di sua zia Clara che gestisce un negozio esoterico “Filincanto”.
Per colpa del trauma subito non riesce a ricordare i dettagli del suo passato ma in compenso ha strane ed inquietanti percezioni che la portano nella sala d’attesa di uno psichiatra. Ed è proprio lì che legge su un giornale del ritrovamento del cadavere di una donna nella fontana del Tritone di piazza Barberini.
Da questo ritrovamento comincerà la sua collaborazione col poliziotto Luca Marra che indaga su una serie misteriosa di delitti dalle connotazioni esoteriche.
Abbiamo intervistato l’autrice per entrare meglio nel racconto:
Qual è il filo che lega i delitti misteriosi alle strane percezioni di Eilis?
“Ho voluto donare alla protagonista, che è tutta incline verso la luce, il dono carismatico del discernimento degli spiriti, che è un’illuminazione divina. In stanza, ha la capacità di vedere Bene e Male. Ho volutamente contrapposto una Roma esoterica, quindi un’entità astratta come la metropoli tentacolare, a un’eroina spirituale. È tempo di reagire e di rivedere il proprio rapporto con la vita, troppo legata a degli aspetti edonistici, che hanno addormentato la profondità della mente umana e tranciato la sua meraviglia naturale. Bisogna interrogarsi con serietà sullo sfaldamento dei valori fondamentali che oggi interessa un quadro sociale piuttosto compromesso. Senza valori si bloccano gli aspetti essenziali del bene morale e l’amore è la risposta a ogni cosa. Eilis lo capirà e amerà fino in fondo”
Il romanzo è ambientato a Roma. Qual è il rapporto di Eilis con questa città?
“Gli occhi di Eilis hanno un colore indefinito, sono verdi-grigi con striature gialle. Hanno lo stesso concetto di base di Roma. Sono portatori di bellezza e decadenza, sono meravigliosi ed inediti, talvolta oscuri come la Città Eterna. Roma è descritta con le sue zone di luce e di ombra; è diversa, suggestiva, ma anche spettrale e sconosciuta e i luoghi citati diventano personaggi della storia narrata.”
Come ha iniziato la sua carriera di scrittrice?
“Scrivo da sempre, da quando sono piccola. Da adolescente avevo la mania di battere a macchina poesie e racconti e di corredare tutte le mie narrazioni con foto e disegni. Ogni immagine significativa che trovavo sui giornali la ritagliavo e la associavo ad un testo. In una vecchia valigetta chiusa a chiave sotto il letto conservo ancora tutti i disegni, i racconti e le poesie. È stata mia madre a trasmettermi l’amore per i libri. Mi trascinò un pomeriggio di luglio inoltrato nella biblioteca comunale del paese dove vivevo, e vuoi la location magnifica (un castello!), vuoi gli scaffali pieni di romanzi, sono rimasta letteralmente stregata dalla magia della carta. Ho iniziato a leggere di tutto sin da ragazzina: Shakespeare, Emily Brontë, Asimov, Khalil Gibran, Jane Austen, Henry James, Dee Brown, ecc…
Ho pubblicato Magia e altri amori. Pensieri e micro-racconti strampalati alla fermata del treno (Edda Edizioni), L’appendifiabe (Nadia Camandona editore), Tutto in una notte (Libromania – DeAgostini/Newton Compton), Di magia e di vento (Antonio Tombolini editore), Il gusto speziato dell’amore (Leggereditore), L’astro narrante (Fanucci) e Gli occhi invisibili del destino (Golem edizioni).
Per quanto concerne quest’ultimo libro, la storia è nata da un sogno che ho raccontato allo scrittore e sceggiatore Andrea Cotti, poi mano a mano l’ho redatta e editata per ben dieci volte.
Narra le vicissitudini di Eilis Rush che ha occhi molto particolari: verdi, striati di grigio, giallo e blu notte, ma soprattutto nascondono un segreto. Lei è una giovane studentessa diciassettenne che, dopo un incidente automobilistico, dove i suoi genitori hanno perso la vita, dall’America è venuta a vivere a Roma per stare da sua zia Clara, che gestisce il negozio esoterico “Filincanto”. Eilis ha un’amnesia parziale a causa del trauma subito e non riesce a ricordare molti dettagli del suo passato, in compenso ha strane e inquietanti percezioni, così sua zia la porta da uno psichiatra. In sala d’attesa, Eilis legge su un giornale che a piazza Barberini, nella fontana del Tritone, è stato rinvenuto il cadavere di una donna. Inizia così una strana e straordinaria avventura che la vede collaborare con Luca Marra, giovane poliziotto, per scoprire cosa si cela dietro una misteriosa serie di delitti dalle connotazioni esoteriche e, al tempo stesso, conoscere la verità sulla propria storia, sulla morte dei suoi genitori, sulle sue strane visioni e, magari, imbattersi nell’amore. Vero.
La narrazione è a metà strada tra un thriller alla Dan Brown in versione femminile e un impianto surreale alla Miyazaki. Un personaggio in particolare ricalca l’animo onirico miyazakiano, ovvero Mr. Fumo.
Per idearlo mi sono ispirata a una persona realmente esistente ovvero a un linotipista di Napoli, la cui bottega si trova nella zona antica, precisamente in via Anticaglia, una parallela di Spaccanapoli; sulla porta c’è scritto Tipografia del ‘900 – Officina d’arti grafiche e si sente il rumore di un macchina di ferro e l’odore di inchiostri e solventi.
Me ne sono innamorata, perché ha trovato la poesia nel ferro, un posto impensabile. È un fuorilegge, perché fa un lavoro che non è più a norma. I suoi caratteri tipografici sono emblema di resilienza. Lui incide come i primitivi nelle caverne. Imprime, resiste. Compone parole, le mette in fila, in riga, le fonde e le stampa. Il suo è un atto d’amore. Talvolta le imprime persino su carte stampate con chicchi di caffè, nocciole, ecc. Entrare nella sua bottega significa giungere in un altrove magico”.
Una buona opportunità per farci trasportare in una Roma poco conosciuta seguendo le percezioni di Eilis.
Buona lettura!
“Trame libere. Cinque storie su Lee Miller” di Antonioni, edito da Sinnos