Home Viaggi Giorgia e Stefano ed i loro nuovi progetti verso sud. Ventiquattresimo capitolo

Giorgia e Stefano ed i loro nuovi progetti verso sud. Ventiquattresimo capitolo

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Eccoci sulla nave, l’oceano era mosso e i movimenti avevano causato a Stefano il mal di mare, passando cinque ore con un sacchetto in mano e bevendo la birra al ginger con la speranza di sentirsi meglio

Si è rivelato un viaggio lungo ed interminabile.

Una volta scesi a Picton ci siamo sistemati per la notte in un campeggio a pagamento.

Fortunatamente, questa notte non abbiamo sentito le onde del mare  e siamo riusciti a dormire come due angioletti.

La settimana scorsa, come sapete, siamo sbarcati al sud della Nuova Zelanda e durante quest’ultima settimana ci siamo avventurati, girando tutti la costa West dell’isola.

Un viaggio molto interessante e nonostante il freddo siamo stati fortunati perché non avevamo riscontrato tante piogge.

Ci stavamo divertendo, ma la consapevolezza di doverci fermare per la ricerca di un lavoro ci aveva un po’ abbattuti e anche se ci eravamo ripromessi di non pensarci fino al termine della vacanza. Purtroppo, non era così semplice, soprattutto per quanto mi riguarda.

A me la ricerca di un lavoro mi mette sempre l’ansia, e infatti non ero riuscita a godermi questi ultimi giorni come avrei desiderato.

L’ansia mi sale, non perché mi manchi la voglia di lavorare, anzi, mi ritengo una persona molto responsabile e provo a dare sempre il meglio di me, in ogni cosa che faccia.

Nonostante questo, a volte è la fiducia nelle mie capacità che non si fa valere e allora l’ansia è un sentimento che mi accompagna sempre. 

Ad ogni modo non voglio restar qui a farvi la morale sui miei problemi, per cui, andiamo al sodo.

Dopo aver visitato più o meno tutta la Costa West, abbiamo deciso di andare a Nelson, una cittadina che ci era stata consigliata da una coppia di anziani che avevamo conosciuto sul Tongariro.

Infatti, loro ci avevano spiegato che Nelson era una cittadina molto molto carina, che non solo poteva offrire una possibilità lavorativa, ma era la più soleggiata della Nuova Zelanda e non era caotica come invece poteva essere una Wellington o Auckland.

Per queste svariate ragioni abbiamo deciso di spostarci lì per un paio di settimane e vedere cosa avrebbe portato.

Inizialmente abbiamo vissuto in un campeggio, per qualche giorno, dopo di che, vedendo che il paese ci era piaciuto e partendo abbastanza positivi ci eravamo messi alla ricerca non solo di un lavoro ma anche di una casetta in affitto.

Eravamo sempre in giro a consegnare i nostri curriculum ovunque, fra ristoranti, aziende lavoro e non solo.

Sinceramente non ci eravamo prefissati nulla, qualunque cosa ci sarebbe andata bene, bastava solo iniziare a portare qualche cosina a casa.

Nonostante era bassa stagione ci avevano contattati un paio di ristoranti, un’agenzia delle pulizie e un piccolo bar.

Non erano lavori che ci avrebbero fatto crescere a livello professionale, ma come vi avevo detto tempo fa per noi andava bene.

Quando abbiamo deciso di affrontare questa esperienza nuova della Nuova Zelanda, ci eravamo dati un anno più o meno sabbatico, di conseguenza non ci importava più di tanto e di certo non volevamo tirarci indietro.

Stefano ha iniziato a lavorare in un ristorante gestito da un italiano, io, invece in un bar a fare qualche turno settimanale.

Mi trovavo benissimo, sia con lo chef sia con il proprietario fin da subito e per me andare a lavorare lì è quasi un divertimento.

Purtroppo, però, non era abbastanza e così, nonostante non fosse il lavoro di una vita, avevo accettato un colloquio in un hotel per fare la donna delle pulizie.

È andato molto bene, nonostante non avessi mai avuto esperienze nel settore ed il giorno seguente mi hanno chiamata per iniziare a lavorare.

Ho una leggera ansia, ma come penso sia normale quando si inizia un lavoro. 

Ma ve lo dirò la prossima settimana.

Giorgia e Stefano sul Monte Taranaki