Esce domani, 28 giugno, in cd ed in vinile, edito dalla Funambulo Records, il primo album omonimo di Ginevra Di Marco e Cristina Donà che mette in scena l’amicizia ventennale che lega le due artiste raccontata negli otto brani che compongono il lavoro.
Nello stesso giorno partirà da Genova anche il tour congiunto di Ginevra e Cristina che toccherà, per il momento si spera, in lungo e largo il nord Italia con l’ultima tappa del 23 agosto nella Capitale.
A voi la scelta se continuare a leggere perché oggi ho deciso di “spoilerarvi” il finale della recensione dicendovi che l’album è una meraviglia!
Ginevra Di Marco e Cristina Donà non avrebbero bisogno di presentazioni ma, per chi ha vissuto nell’oblio fino ad oggi, è utile ricordare che la Donà corrisponde alla c.d. Top Player – per utilizzare un termine calcistico – dell’universo femminile appartenete al rock indipendente italiano; la fiorentina Di Marco, dopo aver prestato la sua voce al fianco di un “certo” Giovanni Lindo Ferretti nei C.S.I., ha all’attivo innumerevoli e non trascurabili pubblicazioni da solista.
Le carriere ultraventennali delle “ragazze” sono costellate di partecipazioni e collaborazioni di ogni genere sia in studio che dal vivo e, infatti, il primo incontro tra le due non poteva che avvenire sul palco.
Qui la decisione di unire la loro arte, le loro voci e i loro cuori per intraprendere un viaggio che le artiste avevano da troppo tempo rimandato dopo un lungo rincorrersi.
Per la realizzazione del loro progetto, Ginevra e Cristina – che nel frattempo hanno vinto il Premio Speciale Mei 2019 che gli verrà consegnato il 5 ottobre al Teatro Masini di Faenza – si sono affidate all’affetto dei loro fan lanciando una campagna di crowdfunding su Musicraiser (tenutasi dal 23 gennaio al 23 marzo), che ha visto un incredibile e folta partecipazione.
L’album si snoda nell’arco di tre inediti (Un Passo Alla Volta, Camminare, Confine) e di quattro brani scelti dai rispettivi repertori (Così Vicini e Perpendicolare per Cristina, J e 1/365° per Ginevra) completamente rivisitati per questa speciale occasione, con l’aggiunta del noto canto popolare La Rosa Enflorece.
Ad accompagnarle in questo viaggio gli amici di vecchio corso con il gruppo stabile di Ginevra, Francesco Magnelli (piano, magnellophoni), Andrea Salvadori (chitarra, tzouras) e Luca Ragazzo (batteria), e l’aggiunta del produttore e co-autore degli ultimi dischi di Cristina, Saverio Lanza (chitarra, basso).
L’apertura del disco è affidata al primo degli inediti, Un Passo Alla Volta, e non poteva essere altrimenti; l’incipit elettronico incalzante è il preludio del successivo scambio di esperienze che le Nostre hanno voglia di raccontare, di raccontarsi: “cara amica mia ti ho visto crescere/figlia, donna madre ancora”. Le confessioni tra le amiche si fanno man mano pragmatiche senza tuttavia prestare il fianco all’ovvietà: “un passo alla volta, ce lo diciamo sempre/non fa mai male muoversi lentamente lentamente”; risulta tangibile l’affezione tra le due amiche nel loro dialogare all’interno del brano il quale, nel mezzo, si concede ad un cambio ritmo mozzafiato che dura fino alla conclusione, dove il racconto giunge alla svolta: “cara amica mia, c’è ancora tanto tanto da fare per tutte le figlie donne madri/restiamo insieme ora in un abbraccio che sa dissetare noi/e questa terra che è figlia donna madre ancora”.
L’inedito successivo Camminare si incentra sulla passione comune di Cristina e Ginevra per il cammino, che rappresenta il filo conduttore dell’album inteso dalle musiciste “come gesto quotidiano, come scoperta di sé nella natura, come risorsa ma anche come metafora, come osservazione del cammino altrui che spesso è fatica e sofferenza, il cammino di chi cerca una realtà migliore per sopravvivere, il cammino dell’essere madri”.
Il brano inizia senza esitazioni come se da subito volesse decollare ma, in realtà, l’armonia è composta, cortese e già mi immagino le due artiste durante le registrazioni con il sorriso sulle labbra mentre abbracciate ondulavano a destra e a sinistra ed in mano un calice di vino bianco fresco. Sentiremo spesso Camminare nei prossimi mesi, una hit fresca fresca per questi roventi giorni di fine giugno, una delizia ascoltarlo con repeat one!
Dalla penna di Francesco Gazzè (fratello di Max) si riverberano le note di Confine, track dedicata al fenomeno delle migrazioni dove le voci di Cristina e Ginevra si incastrano in una simbiosi perfetta.
La sovrapposizione è ben strutturata e il mood azzeccato capace di rendere il brano, a parere di che scrive, forse il momento più memorabile di tutto l’album. Il testo di Gazzè è profondo ed espressivo ma anche umano e contemporaneo.
Al centro della tracklist si colloca La Rosa Enflorece, un famoso canto popolare ebraico sefardita suonato splendidamente e cantato pure meglio, caratterizzato dal garbo, dall’eleganza delle note sprigionate dalle amiche.
Se Camminare rappresenta il filo conduttore del lavoro, Cosi vicini ne è il fulcro, brano che la chitarrista lombarda sembra aver scritto oggi e dedicato alla genuina amicizia con l’artista fiorentina.
Title track dell’omonimo album del 2014, l’arrangiamento di Così vicini non si discosta in maniera così netta dall’originale, ma le voci in duetto delle artiste rendono il brano ancora più leggiadro. La frase finale muta, e c’era da aspettarselo (“e noi…cosi vicine”), a suggellare il legame tra le due.
Perpendicolare è il secondo brano di Cristina tratto da Cosi vicini che segna il ritorno del tema incentrato sul rapporto madre-figlio; a differenza di Così vicini, il duetto lascia un solco più netto rendendo la rivisitazione più raffinata rispetto all’originale.
J e 1/365° sono le scelte fatte dal suo repertorio dalla cantante toscana, la prima tratta dal suo lavoro “Disincanto” del 2005, mentre la seconda è contenuta nel live dei PGR (Per Grazia Ricevuta) “Montesole 29 giugno 2001”. In particolare, in J – nella quale è contenuta una delle mie frasi preferite della scrittura musicale italiana: ”Danzerò il tuo valore se inseguirai il tuo sogno con amore” – si avverte una riconoscibile impronta di matrice C.S.I., che riporta alla memoria tipiche sonorità che abbiamo avuto modo di ascoltare in “Tabula Rasa Elettrificata”; 1/365°, invece, chiude il disco con due minuti di un intenso pianoforte sul quale si stagliano le due grandissime voci di Cristina e Ginevra.
Dall’unione di due fenomeni ci si può aspettare solo il meglio e, invero, il risultato non delude le aspettative.
Siamo di fronte ad un disco meraviglioso – come vi avevo già “spoilerato” in apertura di recensione – un manifesto dell’amicizia tra le due artiste che si sono trovate dopo un lungo ricercarsi dando vita ad un album caratterizzato non solo da amore e sentimenti ma anche da una assoluta ricercatezza e cura musicale, sia per quanto riguarda gli inediti che per i brani rivisitati e dove le voci di Ginevra e Cristina seppur spesso amalgamate tra di loro sono sempre riconoscibili, senza che l’una sovrasti l’altra.
Un’esperienza necessaria, una armonia che rende il panorama musicale italiano ora più completo nell’attesa che ancora per un’altra volta, ancora per altre volte, Ginevra e Cristina si intreccino per dare vita, daccapo, a questa incantevole unione.
Intanto, “Camminare vuol dire respirare, vuol dire andare a tempo, che ora è il tempo di tornare a ripensare un po’ a noi”.
Le date del tour:
28 giugno – Genova, Lilith Festival – Giardini Luzzati
3 luglio – Firenze, 72°estate Fiesolana – Anfiteatro Romano di Fiesole
12 luglio – Valdagno (VI), Festival Femminile Singolare – Parco La Favorita
13 luglio – Bologna, Botanique – Giardini Via Filippo Re
15 luglio – Torino, Todays Festival- Conservatorio Giuseppe Verdi 16 luglio – Milano, Estate Sforzesca – Castello Sforzesco
20 luglio – Rovigo, Tra ville e giardini Festival
21 luglio – Carpi (MO), Festival Mundus – Piazzale Re Astolfo
7 agosto – Assisi (PG), Riverock Festival – Lyrick Summer Arena
23 agosto – Roma, ‘Na cosetta Festival- Via Mandrione, 63