Contro un Genoa, come al solito, combattivo e mai domo specie sul proprio terreno, la Lazio conquista una vittoria preziosa che la proietta al 4′ posto in classifica.
Partita iniziata bene dalla Lazio, che mette in campo una superiorità tecnica e di palleggio indiscutibile, ed ha la meglio nella prima fase della partita, contro un Genoa senza vere punte di riferimento in avanti, e per questo costretto ad abbassare le linee, permettendo alla Lazio di spingersi costantemente nella sua metà campo.
Ed è così che arriva il vantaggio della Lazio.
Da una punizione dal limite sinistro dell’area del Genoa concessa al 12’ dall’arbitro Orzato, Milinković scaraventa la palla verso la sinistra del portiere Perin. Lui è bravo a respingere, ma sulla ribattuta si avventa Bastos, che sigla per la Lazio il suo primo gol in serie A. Si fa perdonare la non perfetta prestazione di giovedì sera in terra d’Olanda. Il Genoa accusa il colpo, facendosi schiacciare nella sua metà campo da una Lazio che prova a chiudere la partita. Perin allontana di pugno un’incursione di Murgia al 17’, e quattro minuti dopo capita la palla buona a Basta che, solo davanti a Perin, manda di poco a lato.
Il mister del Genoa, Jurić, prova a cambiare la partita.
Toglie Centurion, che era stato schierato come “falso nueve”, un ruolo da poco entrato nella tattica calcistica. Inserisce il giovanissimo, classe 2001, Pietro Pellegri, talento emergente già ricercato da Juve e Milan, 1,93 di altezza, veloce e potente, che ricorda nelle movenze il Cigno di Utrecht, al secolo Marco Van Basten. Dove potrà arrivare il giovane talento è presto per dirlo, ma stasera riesce a cambiare la partita. Intanto si va al riposo con il risultato di 0-1 a favore della Lazio.
Inizia il secondo tempo, e proprio Pellegri, in un’incursione sulla sinistra, costringe al fallo De Vrij, il quale viene ammonito.
Al 55’ Jurić opera il secondo cambio con il croato Brlek al posto del ghanese Cofie. Al 56’ dopo un batti e ribatti al limite dell’area laziale, la palla carambola sui piedi di Bellegri, il quale realizza il pareggio, complice una deviazione di Radu. Inzaghi risponde al proprio dirimpettaio con la mossa Caicedo al posto di De Vrij al 59’, spostando Leiva al centro della difesa e Luis Alberto sulla linea mediana. Pochi minuti dopo, al 67’ i definitivi cambi di Basta e Murgia, sostituiti rispettivamente da Marušić e Lukaku.
Proprio un’incursione dei due nuovi entrati porta Lukaku a tu per tu col portiere Perin, il quale miracolosamente neutralizza il tiro a botta sicura.
Jurić sostituisce l’infortunato Spolli con l’ex Gentiletti. Subito dopo la Lazio torna in vantaggio con Immobile, che da pochi passi insacca un assist di Lukaku dalla sinistra al 69’.
La partita è ancora aperta, e al 73’ c’è il capolavoro del giovane talento Pellegri.
Al volo in area ribadisce in rete un cross dalla sinistra di Zukanović, con una vera prodezza balistica. 2-2. La partita resta infuocata, al 77’ Caicedo si trova in area e incrocia troppo il tiro sulla sinistra, rimandando il suo primo gol con la maglia della Lazio. Tre minuti dopo Zukanović stacca di testa e Strakosha compie il miracolo con una parata d’istinto che mantiene la Lazio sul 2-2. Ma all’81’, approfittando di un errore madornale di Gentiletti, la Lazio torna in vantaggio col suo centravanti Immobile, il quale si invola verso Perin e lo supera con un pallonetto, che finisce in rete con l’appoggio del palo.
Finisce 3-2.
Una partita che da una parte regala alla Lazio una certa dose di tranquillità in vista del big match di mercoledì sera all’Olimpico contro uno scatenato Napoli, dall’altra mette in mostra un talento, Pietro Pellegri, destinato a palcoscenici di altro spessore e che farà parlare di sé anche in chiave nazionale.
Valter Laurenti