L’ Arena Lumière, da ben sette anni, ha riscosso molto successo ed è un appuntamento fisso di tanta gente del quartiere, che in questo modo può trascorrere le calde serate estive all’aperto.
Di tanto in tanto vengono organizzate delle serate all’insegna della musica, come è successo domenica 17 settembre. Ad alternarsi nella proposta musicale sono stati swing e jazz The Gramophone e il rock della band Waterline . Cover band del gruppo dei Dire Straits, questi ultimi si sono cimentati in alcuni dei pezzi più famosi della band britannica capitanata da Mark Knopfler, riproponendo cavalli di battaglia come l’intramontabile “Sultans Of Swing”, “Tunnel Of Love”, “Money for Nothing”, “Private Investigations”, solo per citarne alcune. Serata molto piacevole, accompagnata da un buonissimo aperitivo preparato e offerto dai gestori e dagli ospiti della struttura.
Il Centro diurno e casa famiglia Fratelli Lumière, nel III Municipio, è una struttura messa a bando dalla ASL.
Qualche anno fa dopo che il Comune di Roma, proprietario dello stabile, ha provveduto al suo restauro. Il centro attualmente è gestito da due cooperative sociali, Idea Prisma 82 e il Brutto Anatroccolo. Consiste in una casa famiglia al piano terra e in un centro diurno per disabili al primo piano. Quest’ultimo, attivo dal 2001, è frequentato da più di 80 persone e dispone di più di 20 laboratori a disposizione dei frequentatori. La casa famiglia, conosciuta come “il Casaletto”, è presente dal 2005 e vi risiedono otto persone fisse.
La finalità della struttura è quella di offrire degli spazi dove garantire una vita adeguata. Fatta di quotidianità e scandita dalle stesse regole e principi di una famiglia vera, favorendo l’integrazione e i rapporti sociali e mantenendo, ove possibile, i rapporti con la famiglia di origine.
Come ci spiega Gabriele Cusato, uno degli operatori della struttura, dal 2011 vengono portate avanti delle iniziative per rendere questo spazio pubblico rivolto ancora di più alla collettività. A questo scopo vengono organizzate attività che portino ad una vera integrazione con gli abitanti del quartiere. In questo modo la struttura diventa un luogo da vivere e di aggregazione per tutto il territorio circostante.
Raffaella Battiston