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“Esercizi di memoria” di Andrea Camilleri, letture a Palazzo Barberini

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È Stato presentato lo scorso 18 ottobre 2017 l’ultimo libro “Esercizi di memoria” di Andrea Camilleri alla Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma

In conversazione con l’autore Serena Dandini. Il dialogo vivace e ricco di aneddoti, è stato alternato a momenti di lettura di alcuni brani del libro con Lorenza Indovina.

“Esercizi di memoria” edito da Rizzoli è una raccolta di 23 storie pensate in 23 giorni che raccontano la vita di Camilleri sullo sfondo del nostro paese. L’intervista di Serena e gli aneddoti raccontati dall’autore nella splendida cornice del Salone di Pietro da Cortona hanno reso i racconti ancora più suggestivi. Un salto indietro nel tempo in realtà purtroppo perdute e un balzo in avanti nel presente si sono articolati durante tutta l’intervista.  Capsule nel tempo che raccontano la nostra Italia di oggi e di ieri. Andrea lucido e preciso ha descritto dettagli curiosi e divertenti arricchendo ancora di più i racconti. La sensazione provata è quella di aver perso qualcosa del passato. Le capacità divulgative e l’amore che Camilleri mette nelle sue narrazioni portano lo spettatore ad avere un desiderio profondo di leggere il libro. Ma non solo, anche di continuare ad ascoltare il Maestro, ancora e ancora, come quando bambini ci venivano narrate le favole.

Andrea Camilleri, Salone di Pietro da Cortona-Palazzo Barberini
In un racconto in particolare, si parla dell’amicizia con Eduardo “Il paradiso a mille lire” quando Andrea andò a Nerano a trovarlo.

“Non si andava con il treno ma con il vaporetto. A Napoli chiesi – come faccio a scendere? – Quando sale lo dice al Capitano-. Arrivati a Nerano in mezzo la mare ci fu un annuncio -Chi deve ascendere a Nerano? -una barca mi venne incontro, buttai giù i bagagli ed arrivai a Nerano. Il paese era in alto ma la spiaggia era composta da una scogliera  a sinistra, una costruzione in legno con scritto ‘Ristorante’ e un palazzo settecentesco. Oltre alla capanna di legno del barcaiolo e l’albergo che era dentro al palazzo, senza porte. Tutto costava mille lire il pranzo, la camera, il trasporto fino all’isola di Eduardo, mille lire, la bottiglia di whisky, mille lire”.

L’Italia com’era.

Piccoli pezzi del nostro paese escono dal racconto. Il libro è prezioso, ricco di ironia, la narrazione leggera ma profonda come un esercizio di un acrobata.

“Come una trapezista, non far vedere la fatica che c’è nello scrivere. Fatica relativa perché te ne stai a casa tua comodo, ma c’è sempre la fatica.

Il segreto è non farla vedere mai, come la trapezista che fa tre salti mortali sorridendo e non ti mostra il sudore, la paura e l’esercizio quotidiano perché se te lo fa vedere il tuo godimento scompare”. Camilleri

 

 

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