Fabio Orrico con le sue poesie è stato uno dei finalisti della prima edizione del Concorso “Versi con-giurati” indetto da Fara Editore nel 2016
L’autore riminese porta in questo testo frammenti di violenza, talvolta celandoli dietro metriche innocue e apparentemente gioviali. Tuttavia i contenuti profondi e l’ausilio di alcune parole arrivano all’animo come un macigno e lasciano riflettere: sotto quale forma si cela la violenza?
Non è sempre brutale ed esplicita, ma si può percepire sottilmente in azioni, frasi o gesti e tra le storie della gente.
La presentazione di Alesssandro Ramberti coglie esattamente il significato intrinseco di Orrico, condivido appieno quando dice che “Il poeta si espone, ci invita a camminare insieme ad ascoltarci a trovare quella con-sonanza di intenti che ci rende in definitiva più umani, più persone e meno brutalmente violenti” . Perchè ci piaccia o no l’istinto violento è insito in ciascuno di noi e anche se ci fa ribrezzo e inorridiamo al solo pensiero, non possimo che affidarci ad ancore esterne e razionali quando tende a prendere il sopravvento.
Ne ho amato in particolare alcune, con inserimenti di brani di prosa, di cui desidero riportarne alcune frasi, ma ciascuno può “immedesimarsi” e trovare in altre la propria simbiosi.
L’EVIDENZA
[…] “Questo”, dicevi ficcando la mano nell’incavo delle mie cosce, “è il mio mestiere o perlomeno la cosa che so fare meglio” e poi, con lo stesso tono di voce, mi supplicavi di spegnere ogni luce, casomai dovesse sorprenderci l’evidenza.
e ancora,
UN ATTIMO PRIMA
“Ci hanno dimenticato sai? Si sono
dimenticati di noi. Eppure eravamo buoni
e necessari come le buste della spesa. Sapevamo
muoverci, guardare, servire e sapevamo
quando
le nocche si sbiancano, un attimo prima
di tirare il grilletto.”
“Della violenza. Una guerra di nervi” le poesie di Fabio Orrico, Fara Editore
Le poesie vincitrici del Concorso “Versi con-giurati”
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