Il 19 luglio David Garrett al violino, Franck van der Heijden alla chitarra e Rogier van Wegberg al basso elettrico sul palco illuminato da centinaia di candele accese della Cavea all’Auditorium Parco della musica di Roma hanno eseguito un concerto in “Omaggio ai violinisti leggendari del XX secolo” terzo appuntamento del programma “estate a Santa Cecilia” dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, il ricco e variegato repertorio proposto da David Garrett ha “portato” diversi compositori del secolo scorso sul palco romano in una calda serata estiva. La musica si è alternata in un “dialogo” continuo con l’artista che ha letto alcune domande del pubblico. Dalle semplici curiosità sul violino utilizzato ed altre più frivole sul suo aspetto esteriore a cui lui risponde (un po’ deluso) che il successo spera che sia per la sua bravura e non per il suo fascino.
Il repertorio scelto per il pubblico italiano è affascinante. Nella prima parte del concerto in apertura la “Siciliana” di Maria Theresia Paradis per poi passare a Manuel Ponce con “Estrellita” senza dimenticare Vivaldi per arrivare alla meravigliosa “Danse macabre in sol minore op.40” dal Carnevale degli animali “Il Cigno” di Camille Saint-Saëns su testo di Henri Cazalis che ha mandato in visibilio il pubblico della platea e della immensa galleria della Cavea. L’esecuzione, perfetta e passionale, dai timbri macabri del violino. La “danse” fu composta nel 1875 e si narra che non ottenne subito il meritato successo ma che anzi fu accolta da fischi. David Garrett in piedi nell’afosa serata dalle temperature insolitamente calde grondante di sudore, la cui sofferenza che ha intensificato l’intensità della passione nell’esecuzione del brano.
Un altro momento apprezzatissimo dal repertorio scelto dall’artista è stata la ballata tradizionale irlandese “Danny Boy” seguita poi dalle canzoni gitane op 55 n.4 di Antonín Dvořák e, per concludere la prima parte, un omaggio a Vivaldi (Concerto n.2 in sol minore op.8 RV 315 “Estate”) e Mozart (Sonata per pianoforte n.11 in la maggiore K331, Rondò alla Turca in la minore).
La seconda parte del concerto debutta con Robert Schumann (Kinderszenen op.15), ancora un brano di Antonín Dvořák dai “Quattro Pezzi Romantici” op.75 e sempre rimanendo sul tema romantico la versione originale dell’Ave Maria D 839 di Schubert, e, subito dopo, in contrasto, lo stile flamenco di Asturias in sol minore di Isaac Albéniz in cui le corde del violino sembrano staccarsi sotto l’intensa pressione dell’archetto sorretto dalla forza di David e, omaggio all’Italia, un arrangiamento di “Bella ciao” in conclusione del concerto. A questo punto il pubblico, in visibilio per la scelta dei brani, la bellissima esecuzione di essi da parte del trio e l’attenzione particolare all’Italia, era in un’estasi musicale unica e irripetibile.
Un successo atteso e desiderato quello del David Garrett Trio. Il concerto è parte del programma estivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che si concluderà il 31 luglio con Stefano Bollani “Piano solo”.