Perdono e gentilezza nel film “Creed III” di Michael B. Jordan

Metro Goldwyn Mayer Pictures presenta “Creed III” di e con di Michael B. Jordan nelle sale italiane dal 2 marzo distribuito da Warner Bros Pictures, la storia di Apollo Creed continua con il figlio Adonis 

Due ragazzi in un riformatorio uniti dall’amicizia, un incidente fa percorrere ai due strade differenti, uno ha successo, Adonis Creed (Michael B. Jordan) con una carriera strepitosa, una casa stupenda, soldi e al suo fianco la moglie Bianca (Tessa Thompson) cantante famosa, bellissima, dolce e una figlia Amara (Mila Kent). L’altro Damian “Dame” (Jonathan Majors) talentoso pugile, per colpa di quell’incidente gli stessi anni del successo di Creed li passa in prigione, dove aumenta il suo rancore. Da amici inseparabili, ormai adulti, sono diventati ex amici e solo il passaggio obbligato della sfida porterà ad un nuovo inizio.

La storia comincia quando Dame si presenta nella palestra Delphi Academy di Adonis è lì che si apriranno antiche ferite.

Tra i due non è solo una sfida su un ring ma anche una valanga di emozioni, in cui il perdono domina gestendo gli istinti, le paure, l’odio portando verso l’unica strada nobile, quella della riappacificazione.

Si è amici per sempre, si perdonano le reazioni incontrollate, i silenzi, gli addi. È questo che mette in risalto “Creed III” seguendo un filone ormai collaudato che è partito da uno scontro tra pugili per diventare sempre di più un film per tutti. Il coinvolgimento importante della bambina sempre presente anche durante gli incontri e desiderosa anch’essa di indossare i guantoni permette a tutte le età di immedesimarsi in lei, oppure nella madre e moglie di successo che non ha nulla da invidiare a quello del marito in un rapporto paritetico. E, infine, provare empatia per il buon Adonis (anche se ha un lato oscuro) ma anche per l’amico Dame che ha scontato una pena per due e di cui si desidera il perdono.

“Volevo che il mio film riflettesse le lezioni che ho imparato nella vita: sull’essere gentili con gli altri, ma soprattutto con noi stessi. Alla maggior parte di noi non è stato insegnato come farlo. Volevo che il mio film affrontasse anche i problemi della mascolinità tossica, e le conseguenze sul non affrontare il proprio passato, evitando di parlarne e non approfondendo i traumi e le relative ferite.

Il perdono è l’elemento di forza di qualsiasi conflitto perché è l’unico modo per superarlo, e il confrontarsi in prima persona è il primo passo verso la guarigione.

Al centro di “Creed III” c’è il perdono. Perdono verso sé stessi e verso gli altri. Non importa chi sei o quale sia le tua situazione, puoi superare il tuo passato, puoi superare qualsiasi ostacolo” dichiara il regista Michael B. Jordan.

La regia di “Creed III” è di Michael B. Jordan mentre la sceneggiatura è di Keegan Coogler e Zach Baylin distribuito da Warner Bros Pictures.