Home Musica L’anima di Compay Segundo e quella di Cuba vivono ancora

L’anima di Compay Segundo e quella di Cuba vivono ancora

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Grupo Compay Segundo de Buena Vista Social Club
Sarà l’umidità avvertita. Che sembra quella dell’Avana. Ma la sera di venerdì 25 luglio, più che ai bordi del laghetto di Villa Ada, sembrava di essere lungo il Malecón

Il tutto grazie al Grupo Compay Segundo de Buena Vista Social Club, che nel concerto realizzato nell’ambito della rassegna musicale “Villa Ada Incontra il Mondo”, hanno portato i suoni, le atmosfere, i balli e l’allegria dell’isola caraibica nella nostra città.

La serata si è aperta con un set del bravo e giramondo cantautore Luca Carocci. Due album all’attivo ed in procinto di pubblicare il terzo. Accompagnato dai musicisti Roberto “Bob” Angelini, (reduce dalla stagione televisiva a Propaganda su La7), e Roberto Bucci, l’artista di Artena ha presentato, tra gli altri, i brani “Le rose e i limoni”, “Senza l’amore” ed in anteprima l’inedito “La parte di me”, un brano definito dall’autore un autentico omaggio alla natura.

Il tempo di un Moijto ed è subito Son. In tutte le sue declinazioni.

Il Grupo Compay Segundo, fondato negli anni ’50 dal compianto Máximo Francisco Repilado Muñoz, è prepotentemente tornato alla ribalta alla fine del secolo scorso, portando in giro per il mondo la musica ma anche la cultura e le tradizioni cubane.
Compay Segundo

Tra i primi brani una splendida versione de “De camino a la vereda”, brano di Ibrahim Ferrer, un altro dei guru della tradizione musicale dell’isola caraibica, a preannunciare che la serata sarà un omaggio completo  a tutto ciò che va da Pinar a Santiago. All’armonico (chitarra a sette corde, marchio di fabbrica di Compay Segundo), Felix Martinez. Uno dei componenti storici del gruppo di strumentisti scelti dal fondatore.

Poi Salvador Repilado, figlio di Compay, contrabbassista, e l’altro figlio Basilio, a tener le fila del resto dei virtuosi musicisti. Ritmo allo stato puro. Il ritmo de “El carretero”, a ricordare come Cuba non sia solo L’avana ma soprattutto un paese ancora rurale e legato alle sue tradizioni. “Mandinga” fa immergere completamente nell’atmosfera festosa fatta di danzon, son e bolero. Con “Sabroso” e “Chi sas,chi sas, chi sas” risulta quasi impossibile non rispondere agli ancheggi del corpulento ma altrettanto sinuoso cantante Hugo Garzon.

Il pubblico presente viene coinvolto e sono pochi quelli che resistono a rimanere seduti.  “Si viene l’amor, che venga…” ricorda Garzon e l’amore, anche se dal palco si è parlato esclusivamente in spagnolo, rimane un linguaggio universale.

“Anita”, altra canzone d’amore, è il preludio ad uno dei pezzi storici, salito alla ribalta con la compilation curata da Ry Cooder nel progetto Buena Vista Social Club ed il relativo docu-film uscito nelle sale nel 1999. “Chan chan” il sunto dello spirito ritmico ma anche melanconico di questo genere. Non può mancare infine, in questo contesto, “Guantanamera”, inno della musica cubana, che chiude la serata, cantata ricordando il “sonero” fondatore.

La sua anima ed il suo testamento musicale risuonano e risuoneranno in ogni concerto di questo gruppo, che porta Cuba e la sua essenza, coinvolgente, viva, culturalmente e storicamente ricca e festosa, in ogni angolo del mondo.

Paolo Flamini