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Chievo-Lazio 1-2, vittoria difficile, come tradizione

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Lulić e Luis Alberto Photo Sky Calcio

Nella seconda di campionato una Lazio intenzionata a riscattare il mezzo passo falso interno con la Spal affronta il Chievo, una squadra che si è sempre dimostrata ostica.

Prima a Verona, dove fortunatamente la Lazio vanta una tradizione positiva, sia all’Olimpico, dove spesso il Chievo ha vinto, a volte beffando la Lazio all’ultimo, dopo partite di completo dominio biancoceleste, ritagliandosi addirittura l’appellativo di bestia nera.

La tradizione si è confermata anche stavolta, al termine di una partita difficile, spigolosa, giocata con la giusta foga agonistica dal Chievo nel primo tempo. Mentre la Lazio è più determinata e convinta nel secondo tempo.

La Lazio schiera la stessa squadra dell’inizio partita di Supercoppa contro la Juventus, con Luis Alberto e Milinković-Savić a supporto dell’unica punta Immobile.

Dopo il minuto di raccoglimento per le vittime del sisma che ha colpito Ischia, si comincia.

Bene la Lazio all’inizio con gli esterni Lulić e Basta che spingono, anche se il primo appare spesso in difficoltà cincischiando a volte nel liberarsi del pallone. Comunque la Lazio costruisce trame offensive degne di nota, come quella di Luis Alberto al 10′ che libera Immobile davanti al portiere Sorrentino. Brava la difesa del Chievo a chiudere.

Passa un minuto e all’11′, su perfetto calcio d’angolo di Luis Alberto. Immobile sbuca alle spalle di tutti, e di testa porta in vantaggio la Lazio.

Il Chievo risponde in contropiede con Inglese liberato da un assist di Pucciarelli, ma soprattutto con la tecnica di un centrocampo in cui emergono soprattutto Castro e Birsa, il primo per caparbietà e rabbia agonistica, il secondo per il suo piede sinistro, con il quale riesce a trasformare in pericolo tutti i calci piazzati da lui battuti, caratteristica che ne hanno fatto il giocatore di serie A con il maggior numero di assist da palla ferma.

Si va al time out al 22′ circa, fischiato dall’arbitro per consentire alle squadre di dissetarsi a causa del gran caldo.

Ma alla Lazio la piccola sosta non giova affatto. La squadra rientra in campo completamente svagata e ne combina di tutti i colori. Passaggi sbagliati sulla sua trequarti e contrasti persi, consentono al Chievo di prendere coraggio e di riproporsi con Castro, che di testa impegna Strakosha, e poi con Radovanović che effettua un tiro dalla lunga distanza alto.

Una fiammata di Luis Alberto a pescare Immobile che si allunga troppo il pallone davanti a Sorrentino.

Pareggio del Chievo al 34′, con Pucciarelli che scaraventa in porta una palla capitatagli davanti in area dopo una serie di rimpalli. Subito dopo il Chievo ha l’opportunità di passare in vantaggio con una punizione del solito Birsa al 37′ girata in rete da Castro, sul cui Strakosha compie un intervento da applausi.

Finisce il primo tempo.

La ripresa ripropone le squadre con lo stesso schema tattico della prima frazione, con la Lazio leggermente più determinata.

Dopo una quindicina di minuti una doppia sostituzione di Inzaghi manda in campo Lukaku al posto di un impreciso Lulić e Caicedo al posto di Lucas Leiva, non ancora al massimo della forma. Cambia l’assetto tattico con spostamento di Parolo in mediana e Luis Alberto in mezzala per far posto al secondo attaccante. La spinta sulla fascia sinistra migliora e lo stesso Caicedo sembra in via di lento inserimento negli schemi, procurandosi anche un’occasione davanti a Sorrentino. La partita si incanala su rapidi capovolgimenti di fronte in cui entrambe le squadre potrebbero passare in vantaggio. All’80′ il terzo cambio con Marušić al posto di Basta. Il montenegrino di mette in evidenza con qualche affondo sulla fascia, come è nelle sue caratteristiche.

All’ 89′ che la Lazio riesce a tirar fuori il coniglio dal cilindro con un tiro capolavoro a girare di Milinković-Savić da fuori area, su passaggio di Parolo.

 La partita finisce dopo 4′ di recupero, con la Lazio che porta a casa i sospirati 3 punti.

Valter Laurenti

Photo: Sky Calcio