L’Ambasciatore Carlos García de Alba ha consegnato oggi 13 dicembre un riconoscimento alla Chef messicana Ana Karime López Moreno Tagle, in quanto referente della cucina internazionale e Ambasciatrice della grande tradizione gastronomica del Messico
“Sono particolarmente lieto di ospitare oggi nella Casa del Messico nata nel 1925 una cittadina esemplare: la Chef Ana Karime López la prima donna messicana e anche l’unica donna nell’edizione 2020 della Guida Michelin. Karime è molto importante come donna per essere l’unica rappresentante femminile stellata, come professionista per il risultato ottenuto da –Gucci Osteria da Massimo Bottura– a Firenze e come messicana per aver contribuito ad innalzare l’orgoglio del nostro paese e aver coniugato le sue origini con le diverse tradizioni gastronomiche internazionali “.
La cucina messicana è unica la mondo ed è una delle più ricche per varietà e materie prime, dal 2010 è stata iscritta dall’UNESCO nella lista del Patrimonio dell’Umanità.
Abbiamo parlato con la Chef dopo la premiazione. Karima anche se giovane vanta di numerose esperienze internazionali, da Parigi con la scoperta di un percorso che l’ha portata a studi culinari in Spagna, la sua prima esperienza professionale con Santi Santamaría nel “Sant Celoni” (due stelle Michelin), posteriormente al “Noma” Copenaghen, “Ryugin” Tokyo, “Pujol” Città del Messico, “Mugaritz” Spagna e “Central” Lima, dove ha conosciuto suo marito, lo Chef Takahiko Kondo, che lavora nell’Osteria Francescana”, anch’essa di Massimo Bottura. Lo spirito ricco ed inquieto della Chef messicana, insieme all’amore per l’arte, hanno reso naturale il suo contributo al libro “Bread is Gold” dello stesso Bottura.
Com’è nata questa passione per la cucina?
“Volevo studiare arte a Parigi e lì ho visto una realtà molto diversa, una cucina molto elaborata dal punto di vista estetico, da quel momento ho voluto fare delle sculture che si potessero mangiare. I miei piatti infatti sono molto colorati, dal rosa al viola al verde, richiamano i colori molto accesi tipici messicani”
Nel ristorante dove lavora c’è un piatto che rappresenta l’unione delle nostre culture la messicana e l’italiana?
“La Posada è il piatto tipico perché entrambi abbiamo il mais ma lo abbiamo trasformato, voi in polenta e noi con la tortilla e quindi ho avuto l’idea di fare le tortillas con il mais italiano, questo piatto racconta la mia storia”.