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Lo zio Willy in CESARE E GNOCCHI

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Menenio Agrippa (Menenius Agrippa) fu Console nel 503 a.C.
All’annuncio della morte di Tarquinio il Superbo nel 495 a. C., l’arroganza e le prepotenze dei nobili contro i plebei non ebbero più freno, e nell’anno appresso i patimenti di questi per l’oppressione derivante dai debiti erano giunti già a tal punto che, mentre in armi uscivano dalla città, abbandonarono i consoli, traversarono l’Aniene e si ritirarono sopra un’altura, detta poi Monte Sacro, a tre miglia dalla città. (…)
È fuori d’ogni dubbio che questo racconto della prima secessione della plebe sia nei suoi particolari indegno di fede: forse il Monte Sacro stesso fu collegato con la secessione soltanto al fine di poter spiegare il suo nome per mezzo delle leggi sacrate, e sta il fatto che nel racconto più antico (Pisone presso Liv., II, 32, 3) la secessione avviene sull’Aventino, e presso altri autori è parola dell’Aventino e del Monte Sacro insieme”.
Vengo a mangiare in questa trattoria da tantissimi anni.
Uno dei ricordi più importanti che qui ebbero luogo fu un certo pranzo con la donna che oggi è mia moglie. Maialino a latte per due: divino! Si può dire “galeotto fu il maialino al latte”? Suona un pochino forte, ma il pranzo fu indimenticabile, e pur il maialino.
Oggi mi trovavo qui, sempre a pranzo, e siccome in questi giorni sto studiando il “Giulio Cesare”, ho chiesto di poter filmare al volo il monologo di Cassio quando cerca di portare Bruto dalla sua parte, nell’idea di assassinare Cesare.
Splendido è il racconto della nuotata nel Tevere, dove Cassio dipinge un Cesare debole, di “flebile tempra”, insomma, “umano”, tutt’altro che “divino”.
Ma è proprio questo il tema dell’opera tutta: il rapporto – oggi diremmo “stressante” – e la differenza che l’uomo ha con il proprio titolo. Cosa che dobbiamo fare tutti. L’Io che esce per andare a lavoro, in giacca e cravatta, o in divisa, o col grembiule, non è l’Io in mutande e calzini che ciondola per casa senza fare nulla. No? Una cosa è l’uomo, una cosa è il titolo. Allora, perché non immaginare questi personaggi togati davanti ad un bel piatto di gnocchi?

E. Petronio
Sitografia: Treccani on line
Zio Willy e l’immondizia Shakespeariana.

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