Brachetti all’Auditorium Parco della Musica con l’Ensemble Symphony Orchestra

“Pierino, il lupo e l’altro” lo spettacolo-concerto di Arturo Brachetti con l’Ensemble Symphony Orchestra diretta da Giacomo Loprieno in un’unica data organizzata da Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno per Ventidieci il 28 dicembre 2024 all’Auditorium Parco della Musica 

Atmosfera post natalizia, la platea e la galleria della Sala Santa Cecilia gremite di pubblico per ascoltare la famosa fiaba in musica di di Sergej Sergeevič Prokof’ev “Pierino e il lupo” con alcune varianti alla trama introdotte da Arturo Brachetti che, copione in mano legge la nuova versione e la interpreta come sa fare lui, con ombre cinesi, pochi trasformismi con dissapore dei sui fan più fedeli, e intrattenendo gli spettatori prima presentando ogni personaggio della fiaba originale abbinato  a uno strumento: l’uccellino pettirosso (il flauto traverso), l’anatra (l’oboe), il gatto (il clarinetto), il nonno (il fagotto), il lupo (i corni), Pierino (tutti i violini), i cacciatori (i legni), lo sparo del fucile (i timpani) e poi raccontando la sua fiaba.

Nella seconda parte del concerto dopo uno spassoso stacco pubblicitario in cui riemerge il il lato artistico, Brachetti interpreta “l’altro” e dirige l’orchestra prima con un personaggio francese il direttore raffinato, poi il maestro tedesco anche lui cinquantenne geneticamente dotato per la musica classica ma sempre arrabbiato e il direttore contemporaneo americano divorziato e amante appassionato.

Qualche caduta di stile con alcune battute che non hanno entusiasmato il pubblico sono risultate un po’ “forzate” mentre l’artista ha mostrato le sue capacità attraverso i disegni sulla lavagna con la sabbia con un racconto attraverso i segni zodiacali che evanescenti sono rimasti ammirabili solo per pochi istanti.

La poesia di Arturo Brachetti che fa tornare un po’ bambini per ascoltare una favola ha coinvolto il pubblico in alcune parti dello spettacolo, a cui però si sono sovrapposti momenti che non rispecchiavano i desiderata degli spettatori che, un po’ delusi hanno lasciato la sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica.