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“Fernando Botero. La grande mostra” a Palazzo Bonaparte fino al 19 gennaio

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"Fernando Botero. La grande mostra" a Palazzo Bonaparte fino al 19 gennaio 2025
A Roma a Palazzo Bonaparte fino al 19 gennaio saranno esposte oltre 120 opere di Fernando Botero nella prima grande esposizione a un anno della morte dell’artista colombiano. Curata da Lina Botero e Cristina Carrillo de Albornoz si sviluppa in un percorso che raccoglie quadri ad olio, sculture, disegni a pastello, a matita, carboncini e sanguigne che rappresentano la molteplicità della sua genialità artistica

Il percorso espositivo è curato in modo da guidare il visitatore in un viaggio sensoriale e narrativo attraverso le tappe principali della carriera di Botero. Ogni sala è caratterizzata da una selezione di opere che, pur trattando temi simili, riescono a mantenere una propria identità. Le composizioni coloratissime, l’uso di tonalità vibranti e una visione quasi “naïf” del mondo permettono di vivere una sorta di esperienza onirica.

Ad aprire la mostra il suo capolavoro “Omaggio a Mantegna”, 1958 un tributo di Botero a “La camera degli sposi”, 1465-1474 raffigurata nel palazzo Ducale di Mantova e realizzata da Andrea Mantegna. Botero ne fu talmente incantato che decise di riprodurne una sua versione. L’opera esposta a Palazzo Bonaparte non era mai stata mostrata al pubblico perché fa parte di una collezione privata di cui se ne erano perse le tracce per decenni.

La mostra, suddivisa in temi, espone anche le sculture rotondeggianti che l’artista chiedeva sempre alle persone di toccare in uno scambio tra opera-artista-pubblico compenetrante ed è davvero difficile non farlo sia per la scelta del materiale, il marmo nero, lucente e liscio, sia per le attraenti rotondità.

Vi sono inoltre i disegni dell’artista ad adornare i corridoi di collegamento tra le sale, per lui fondamentali e preparatori per ogni opera d’arte successivamente creata ed esposti come traccia comune a tutte le opere.

I ritratti sono uno dei temi trattati e si trovano rappresentazioni di “Maria Antonietta” da Élisabeth Vigée Le Brun, 2005 olio su tela, il dittico “Piero della Francesca”, 1998, “La Fornarina” da Raffaello, 2008 e i “Coniugi Arnolfini” da Van Eyck, 2006 per citarne solo alcuni.

Ogni opera di queste ha la potenzialità di essere trasformata radicalmente dalla mano di Botero, che non solo amplifica le dimensioni fisiche dei suoi soggetti, ma le carica di un significato ironico e allo stesso tempo profondo. Con il suo stile inconfondibile, Botero non si limita a creare una copia o una reinterpretazione, ma ridefinisce l’essenza stessa delle opere. La rotondità e la morbidezza che caratterizzano i suoi soggetti, siano essi umani o oggetti, creano un contrasto intrigante tra l’aspetto e il contesto storico e simbolico di ciascun dipinto. In questo senso, il suo approccio darebbe nuova vita a opere già iconiche, trasportandole in una dimensione che sfida le convenzioni estetiche e stimola una riflessione più profonda sulla percezione del corpo, della ricchezza e della bellezza.

Appassionante l’allestimento del bellissimo trittico di fiori “Fiori blu”, “Fiori gialli” e “Fiori rossi”, 2006 i cui vasi e fiori tondeggianti sembrano abbracciare lo spettatore che, incantato può rimanere ore ad ammirarli. Ricordiamo anche la location di Palazzo Bonaparte con la sua storia capace di amplificare gli aspetti sensoriali, in questa sala, in particolare, un camino centrale la separa da quella attigua che si affaccia al famoso “Balconcino di Letizia” da cui Letizia Ramolino poteva guardare senza essere vista i Fori Imperiali, il carnevale di Roma, le parate e tutto quanto avveniva nelle vie sottostanti. Il balconcino è chiuso con delle finestre e un loggiato da cui si poteva e si può guardare sotto senza essere, appunto, visti.

Palazzo Bonaparte di sicuro impreziosisce il percorso della visita e le opere attraverso tutte le tecniche pittoriche utilizzate da Botero e come dichiarò lui con un unico scopo “L’arte deve evidenziare gli aspetti positivi della vita, nobilitare e non sminuire l’uomo”.

La mostra di Fernando Botero a Palazzo Bonaparte è un’occasione rara per immergersi nell’universo di un artista che, con il suo stile inconfondibile, ha saputo conquistare il cuore di milioni di persone in tutto il mondo. La cura nella selezione delle opere e l’allestimento in un palazzo dal fascino storico rendono questa esposizione un’esperienza indimenticabile per chi ama l’arte che stimola sia la mente che il cuore. Se siete a Roma, non lasciatevela sfuggire!

Sara Cacciarini