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Il Body Painting e l’esperienza di Roberta Gargiulo

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Face e Body Painting rappresentano probabilmente la prima forma d’arte praticata dall’uomo.

Il body painting oggi è utilizzato soprattutto nell’ambito della pubblicità e della moda, ma la sua storia è molto più antica e affascinante .

Durante gli scavi nella caverna di Twin Rivers, nello Zambia, un archeologo dell’Università di Liverpool, ritrovò pigmenti di vari colori derivati da minerali locali, risalenti a circa 300.000 anni fa, principalmente utilizzati, secondo lo studioso, per la decorazione rituale del corpo, come affermazione dell’identità personale e dell’appartenenza a un gruppo.

La pittura corporale rappresentava un vero e proprio linguaggio, un sistema di comunicazione non verbale che, proprio per il suo carattere di provvisorietà, si prestava a segnalare uno stato temporaneo, a differenza del tatuaggio e di interventi più radicali sul corpo, più adatti a simboleggiare l’effettivo raggiungimento di uno stato.

Come le altre forme d’arte, anche la pittura del corpo nasce con uno scopo che va al di là della semplice decorazione. Il corpo poteva essere dipinto a scopo magico e rituale, come facevano – e presso alcuni popoli fanno ancora – gli sciamani, per entrare in contatto con le forze dell’universo o a scopo cerimoniale, per sottolineare i “riti di passaggio” degli individui, come il momento dell’ingresso nell’età adulta; nelle danze propiziatorie, come quella della pioggia, nei rituali della caccia. Ma anche prima del combattimento, per spaventare il nemico, per attrarre l’altro sesso e per esternare uno stato d’animo. Anche i colori, ricavati da sostanze minerali e vegetali, avevano un significato simbolico.

La pittura del corpo, inoltre, poteva assolvere anche ad alcuni compiti pratici: proteggere l’individuo dalle intemperanze del clima e dalle punture degli insetti, o nascondere l’odore del corpo ed evitare di essere fiutati dagli animali.

Ancora oggi molte popolazioni tribali, in Africa come in Amazzonia, praticano la pittura del corpo con questi significati.

Non avete mai pensato a quanto sarebbe bello uscire la mattina per andare al lavoro, decorandosi il corpo a secondo dello stato d’animo e della situazione del momento. Io ci ho pensato molto spesso da bambina e mi è sempre dispiaciuto non poterlo fare, cosi quando mi è stato chiesto da una mia collega artista se volevo vivere questa esperienza… ovviamente non mi sono tirata indietro!!

Roberta Gargiulo

Body Painting: LA MIA MAGICA ESPERIENZA PERSONALE

Avevo appena compiuto 50 anni, un età speciale, l’apice di un grande cambiamento, ed io sentivo la necessità di segnare questo GRANDE passaggio.

A 50 anni il tempo assume un significato più che speciale, direi che assume un po’ un senso di SACRO-

Sacro perché ci si rende davvero conto che la maggior parte della vita è trascorsa ma che ne possiamo avere ancora tanta davanti, sacro perché si è ancora giovani ma con un buon bagaglio di esperienza che ci dovrebbe portare ad essere un po’ più flessibili, aperti e soprattutto attenti a vivere il “qui e ora”. E Sacro anche perché questo regalo di vivere è davvero un grande, grandissimo regalo che abbiamo ricevuto anche se spesso “zavorrato” da tante difficoltà!

Inoltre è un po’ il momento in cui cambiano tante cose e noi dobbiamo un po’ reinventarci . Stiamo forse diventando un po’ più saggi a questa età o per lo meno così mi piace pensare!

Oggi il tempo per me è prezioso perché è una risorsa limitata. A cosa mi serve il tempo? Il tempo mi serve per stare con me stessa ed ascoltarmi, il tempo mi serve per stare anche con gli altri ( vorrei fosse molto di più!), il tempo mi serve per fare nuove esperienze e mi serve anche per lavorare.

Una mia collega, Insegnante Feldenkrais di Milano, Claudia Rordorf, ha iniziato un progetto di Body Painting e stava cercando delle “modelle” per realizzare diversi lavori .

All’inizio ho scartato l’idea di fare da modella, mi sembrava assurda. Per l’età , per la cosa in sé,  per pudore, per mancanza di tempo ecc. ecc. ecc. poi mi si è accesa come una lampadina, la lampadina del QUI ED ORA e così ho contattato Claudia che mi ha subito accettata come modella.

Tu sei un’opera d’arte. Donna oltre ogni clichè

Il giorno dell’appuntamento mi sono recata nel suo studio agitata ma felice di provare questa esperienza.

Io sono piuttosto riservata e l’idea di dovermi spogliare e stare in piedi davanti ad una altra persona, anche se donna, mi dava un certo imbarazzo ma, avevo deciso che, vista l’opportunità, sarebbe stato sciocco non andare fino in fondo!

Eccomi nel suo studio in Brianza in slip color nudo, un freddo cane perché erano i primi giorni in cui si era abbassata la temperatura e stare nudi non era certo una cosa piacevole anche perché avrei dovuto stare 5 o 6 ore in piedi!

Claudia ha acceso la sua stufa perché tremavo di freddo ed io mi ci sarei tuffata dentro la stufa. Lei aveva bisogno della luce della finestra, dovevo stare ad una certa distanza dalla preziosa fonte di calore. Ogni tanto ci avvicinavamo ma poi dovevamo tornare alla luce del sole e lontano dalla stufa avevo freddo… ma ero cosi curiosa e volevo andare avanti a tutti i costi.

Sono abituata a vedere Claudia molto allegra e solare ma quel giorno ho capito che quando gli artisti sono nella loro vena creativa è come se si trasformassero in altro .. e si finisce per vedere dei lati dell’altro che non si erano proprio mai visti.

Lei era assorta e silenziosa e voleva che io stessi ferma, doveva lavorare su di me e aveva bisogno del massimo della concentrazione.

Ero molto curiosa e continuavo a muovermi, a girare la testa. Lei doveva spesso pregarmi di stare ferma e di entrare in una sorta di meditazione… io pensavo.. meditazione ?! in piedi!? In slip? Con il freddo che avevo e l’agitazione?! Mi sentivo in una sorta di turbinio misto a riverenza perché capivo l’importanza del momento per entrambe.

All’inizio ho sentito il suo pennello sulla pelle, la sensazione era molto piacevole e rilassante… un po’ mistica, quasi religiosa… io ancora non capivo il disegno che voleva fare sulla mia pelle, perché sul suo schermo aveva un leopardo.. ma non capivo come voleva farmi indossare quella bella pelliccia a puntini che speravo mi potesse scaldare.

Dopo un po’, direi meno di un’ora, ho iniziato a sentirmi frastornata, stanchissima e ha preso a girarmi la testa. Ho cercato di far finta di niente perché non volevo disturbarla ma poi ho iniziato a sudare freddo e mi sono preoccupata, quindi ho detto a Claudia che qualche cosa non girava bene e che avrei dovuto sdraiami.

Lei mi ha fatto sdraiare a terra ma io dovevo stare attenta a non toccarmi per non rovinare il suo lavoro perché la pittura non è permanente, è una sorta di polverina che se toccata va via !

Mi ha detto che non ero la prima modella alla quale succedeva questo e che basta mangiare dello zucchero e bere dell’acqua che passa e non torna più. Io ero un po scettica perché stavo davvero male ma ha avuto ragione lei e dopo una brioche al cioccolato, mi sono ripresa ed il nostro lavoro insieme ha ripreso con un ritmo più sereno.

Era una magia vedermi trasformare attimo dopo attimo, era anche stancante stare li ferma ma la curiosità copriva tutto… ero avvolta come in una magia, mi sentivo come una guerriera che si stava approntando per una missione speciale, grandiosa e unica, mi sentivo fierissima di essere li con lei, un po’ come creta nella sue mani, una prima Eva !

Claudia lavorava tenacemente e non si fermava perché sapeva che il lavoro era lungo e che io avrei potuto cedere ancora e quindi voleva finire , era assorta, un po nervosa ma concentratissima sulla sua creatura leopardata.

Era un lavoro a due, una sorta di respiro mistico a due voci dal quale sarebbe uscita una terza creatura, un po’ me un po’ lei…. Mi ricordava un po’ il mio lavoro.. si lavora in due , io e il mio ricevente o allievo ad arrivare ad un terzo stato di entrambi, uno stato per entrambi migliorato, più centrato e più vero

E così era per me in quella occasione, solo che ero io l’allieva e lei la maestra , ma sapevo che ne sarei uscita trasformata e non solo per la pittura sul corpo.

Dopo ben sei ore ecco finito il suo capolavoro, mi sono guardata allo specchio e avrei voluto uscire così nuda e girare per la strada, mi sentivo una sorta di felino sinuoso e morbido!

In tutto quel gran lavorio ci siamo pure dimenticate di mangiare e la fame un po’ iniziava a farsi sentire. Comunque per rassicurarvi non sono uscita così come nella foto. Dovermi rivestire per uscire è stata una tristezza. Ero così felina. Così speciale che avrei voluto stare dipinta per giorni.

Così mi sono lavata il viso, ed ho sbagliato perché avrei dovuto uscire così, con il viso dipinto da leopardo africano, una sorta di mitica creatura, un po’ felino e un po’ elfo!

Ma ha vinto l’aspetto più banale di me e mi sono lavata il viso. Il corpo è rimasto dipinto.  Ho solo indossato i miei abiti e di corsa, dopo aver ringraziato Claudia sono scappata in studio.

Se volete scrivermi andate su www.benessereconuntocco.it

Roberta Gargiulo