Musicista eclettico, pianista, compositore, direttore d’orchestra, divulgatore e insegnante appassionato, Leonard Bernstein è stato un uomo che è riuscito ad armonizzare tutte le sue anime musicali in un’unica effervescente personalità
A cento anni dalla nascita, il mondo lo ricorda con una serie di iniziative (più di mille eventi, tra concerti, mostre e progetti che si terranno in sei continenti) che renderanno omaggio a uno dei musicisti più influenti del XX secolo.
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che con lui ha avuto un rapporto privilegiato.
Bernstein è stato Presidente Onorario dell’Orchestra dell’Accademia dal 1983 al 1990 – dedica a questa ricorrenza due appuntamenti che saranno incisi live da Warner Classic.
Il primo sarà giovedì 15 febbraio alle ore 19.30 (Sala Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica, repliche venerdì 16 ore 20.30 e sabato 17 ore 18) con Antonio Pappano alla guida dell’Orchestra di Santa Cecilia nella Sinfonia n. 1 “Jeremiah”.
La parte del mezzosoprano sarà interpretata da Marie-Nicole Lemieux.
Affermata protagonista della scena mondiale, apprezzata per il timbro e l’estensione della voce che uniti a spiccate doti virtuosistiche le permettono di affrontare i brani più diversi, dal barocco e al melodramma fino al repertorio sinfonico.
Composta pochi anni dopo il diploma, questa sinfonia fu subito apprezzata dal pubblico e contribuì alla nascita della fama mondiale di Bernstein che la diresse per la prima volta nel 1943 al debutto sul podio della New York Philharmonic in sostituzione di Bruno Walter.
Il tema, a cui si rifà il titolo, è ispirato dalle Lamentazioni del Profeta Geremia – in cui viene espresso il dolore e la speranza del Profeta per il popolo di Dio – e da un lavoro precedente, Hebrew Song per soprano e orchestra, composto da Bernstein nel 1939, dopo la laurea ad Harvard.
Nella stessa sera, il programma prosegue con la Sinfonia n. 2, “ The Age of Anxiety” per Orchestra e pianoforte concertante, ispirata a un testo di W.H. Auden – uno degli autori più importanti degli anni Trenta, che proprio con questo poema vinse il Premio Pulitzer nel 1948.
Considerato dall’opinione pubblica simbolo dell’ansia e della paura che attanagliavano la popolazione nel periodo post bellico e che Bernstein trovò emblematico per raccontare lo spaccato di un’epoca.
Al pianoforte Beatrice Rana, nuova stella del firmamento pianistico, assidua presenza della programmazione ceciliana, già nota al pubblico e alla critica che apprezzano il talento e la personalità musicale della giovane pianista salentina.
Tra le due Sinfonie, una chiara idea dell’eclettismo di Bernstein – che approfondì e utilizzò nelle sue composizioni echi da diversi linguaggi: musica colta, tradizionale ebraica, jazz – sarà offerta da Prelude, Fugue and Riffs.
Un brano che mette in evidenza in maniera effervescente la bravura degli interpreti, unendo nella stessa composizione due forme musicali antiche (come il Preludio e la Fuga) e un Riff tipico del jazz. Solista al clarinetto Alessandro Carbonare, Primo Clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, musicista raffinato e dotato di grande virtuosismo.