Home Arte Augusto e l’Ara Pacis passeggiando per il lungotevere di Roma

Augusto e l’Ara Pacis passeggiando per il lungotevere di Roma

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L'Ara Pacis Augustae all'interno della teca del 2006 progettata dall'architetto Richard Meier @saracacciarini

Eccoci alla settimana di Ferragosto, la più temuta e ambita dagli italiani. Quale momento migliore per apprezzare le ricchezze del nostro paese? A chi è rimasto nelle città d’arte consiglio di vedere i monumenti e le mostre, soprattutto adesso che non ci sono i turisti stranieri e goderci le nostre bellezze nazionali 

All’ingresso del complesso monumentale dell’Ara Pacis Augustae seguendo le norme di sicurezza viene misurata la temperatura. È necessaria la prenotazione e, se possibile, anche l’acquisto del biglietto che si può effettuare chiamando il numero 060608. Consiglio di scaricare la App dei MiC Roma dei Musei in Comune è utile come audioguida non solo per l’Ara Pacis ma anche per tutti gli altri musei romani.

La mattina, all’apertura del museo, il sole illumina la teca costruita nel 2006 e progettata da Richard Meier dopo che quella vecchia stava rovinando l’altare non proteggendolo dall’inquinamento. Grazie a questa luce si può ammirare la maestosità del monumento e provare ad immaginarsi com’era quando era posizionata in Campo Marzio.

L’Ara Pacis Augustae fu fatta costruire dall’imperatore Augusto nel 9 a.C. l’altare era dedicato alla giovane dea Pax della Pace dopo le numerose guerre con cui il popolo romano era stato consumato. L’altare doveva essere il simbolo della pace e prosperità.

L’imperatore Augusto, ormai cinquantenne, era da vent’anni al comando l’impero romano che vantava una popolazione di 50 milioni di persone. L’imperatore voleva un simbolo per la pace che lo ricordasse anche ai posteri. Fu lui che  divise la città di Roma in 14 regiones per controllarla meglio visto che prima di lui era diventata pericolosa. Augusto fece costruire un nuovo foro, eresse statue, organizzò un servizio di polizia e di controllo degli incendi e grazie ad Agrippa realizzò anche terme ed acquedotti.

Come si tramanda: “Augusto trovò una città di mattoni e ne lasciò una di marmo”.

Sui rilievi decorativi esterni all’altare, che erano coloratissimi, non come adesso bianchi, si narra la storia di Enea da cui discendono i gemelli fondatori di Roma che hanno dato discendenza ad Augusto.

Ogni simbolo rappresentato vuole sottolineare l’origine divina dell’imperatore che tra le diverse innovazioni portate durante il suo governo vi è anche la riforma del calendario. Infatti commissionò ad un matematico orientale una meridiana (lo gnomone della meridiana è l’obelisco che oggi si trova in piazza Montecitorio) che venne posizionata nel Campo Marzio e segnava i giorni e le stagioni.

L’intera area divenne da campo dedicato a Marte e alle esercitazioni militari un luogo di aggregazione per i cittadini romani. A sud si trovava lo stagno, il Pantheon ed i Saepta Iulia dove i cittadini andavano a votare. Al centro l’Ara Pacis e la meridiana.

Ogni 23 settembre, giorno del compleanno di Augusto, l’ombra della meridiana si proiettava esattamente al centro dell’Ara Pacis simboleggiando così la discendenza divina di Augusto.

Però le due opere dopo pochi decenni incominciano a sprofondare. L’obelisco della meridiana incominciò a vacillare e l’Ara Pacis venne piano piano interrata a causa delle continue alluvioni del Tevere.

Questo è solo l’inizio della storia dell’Ara Pacis Augustae che prima di tornare ad essere riunita fu depredata e spezzettata per anni. Fu l’epoca della diaspora. Solo nel 1879 l’archeologo tedesco Federico von Duhnrin cominciò a riunire i pezzi dell’altare sparsi per l’Europa. Infine Mussolini volle portarla sul lungotevere inaugurandone la nuova posizione il 23 settembre del 1938.

Vi consiglio di approfondire la storia dell’altare e della stirpe di Augusto con gli intrecci dei matrimoni politico sociali e le interessanti alleanze. È una parte della storia di Roma che vi affascinerà e vi porterà alla scoperta delle meraviglie della Capitale.

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