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Alessandro Benvenuti è “Falstaff a Windsor” al Teatro Quirino

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"Falstaff a Windsor" regia di Ugo Chiti

Dal 23 al 28 gennaio la pièce “Falstaff a Windsor” liberamente tratta da “Le allegre comari di Windsor” di William Shakespeare è in scena al Teatro Quirino di Roma con l’adattamento e regia di Ugo Chiti e le scene di Sergio Mariotti. Ad interpretare il personaggio comico-grottesco, insaziabile amante delle donne e del cibo, bugiardo e orgoglioso Falstaff è Alessandro Benvenuti

“Falstaff a Windsor” è sicuramente una delle più belle rappresentazioni andate in scena al Teatro Quirino. Gli attori, senza escluderne neanche uno, sono calati nei ruoli curando ogni dettaglio, dalle movenze sceniche alle espressioni, ai ritmi delle battute spontanei, nella difficoltà di interpretare un testo così complesso, creano balletti di parole che rimbalzano da un attore all’altro. La regia di Ugo Chiti si fa sentire e, se le parole sono importanti, “Falstaff a Windsor”  è una poesia dialettica continua che lascia sognare e allieta l’udito.

La trama è nota, Sir John Falstaff vuole trarre in inganno due ricche donne sposate la signora Page (Lucia Socci) e la signora Ford (Giuliana Colzi) allo scopo di sottrarre loro del denaro, non tenendo conto dell’amicizia tra le due e dell’usuale condivisione degli accadimenti delle due amiche. Così quando invia la stessa identica lettera d’amore ad entrambe, dopo un confronto, le due donne decidono di prendersi gioco di lui. Ma gli intrighi sono nella penna di Shakespeare che aggiunge alla burla la gelosia del signor Ford.

Così mentre Falstaff è convinto di poter raggiungere il suo obiettivo prendendo in giro i “I cuori appassiti” delle due dame con frasi d’amore “Sei un sorriso autunnale accanto alla fiamma del camino” sperando che diventino le sue “Indie orientali e occidentali”e coinvolgendo Semola, il suo paggio, (Paolo Cioni) e  Mary (Elisa Proietti) la dama di confidenze delle due signore, verrà burlato lui stesso.

In realtà viene accolto da entrambe che dietro ad un’apparenza salottiera, lo costringono a nascondersi prima in un cesto da bucato alquanto piccolo, poi ad essere gettato nel Tamigi e infine, non contente, nel continuare l’inganno rinvitandolo ancora a casa Page mentre il marito era a caccia alla quaglia. E tra il cicaleccio delle tre donne i commenti di Falstaff “Donna sfiorita in amore sempre più ardita” la commedia ribalta l’inganno su di lui costretto a gettare le armi tra una randellata e un bagno nel Tamigi. La pièce è centrata più sul personaggio di Falstaff tratto da “Le allegre comari di Windsor” solo nel finale, nella foresta di Windsor si trovano le caratteristiche dei drammi storici shakespeariani di “Enrico IV” ed “Enrico V”.

Alessandro Benvenuti in “Falstaff a Windsor” in scena al Teatro Quirino

Sulla scena la profondità è accentuata in primo piano da un palco tondo e due pannelli prospettici che creano spazi articolati e fruibili dall’allegra compagnia di personaggi al Teatro Quirino Vittorio Gassman. Anche i costumi sono incredibili sia quelli delle dame “classici” del tempo con la gorgiera sia quelli di Falstaff in bianco con un sovrapporsi di strati, all’inizio della pièce, che creano confusione così come le sue intenzioni e quello rosso della rivelazione finale più lineare ed elegante.

“Falstaff a Windsor” è una messa in scena divertente, il pubblico ha applaudito più volte anche interrompendo le battute per la bravura degli interpreti (Arca Azzurra) tra cui spicca senz’altro Alessandro Benvenuti visibilmente provato alla fine della rappresentazione visto il ruolo impegnativo sia Elisa Proietti nel ruolo della dama confidente Mary la cui parlantina e la finzione dell’andatura claudicante hanno conquistato gli spettatori con l’interpretazione perfetta.