Home Benessere Gli adolescenti di oggi, alle prese con le loro sfide

Gli adolescenti di oggi, alle prese con le loro sfide

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Nella società postmoderna i giovani non sono orfani parziali di padri contestati, ma orfani assoluti di padri assenti. Adulti indeterminati, narcisisticamente decisi a non invecchiare mai che rincorrono miti consumistici. Invece di incarnare un modello di maturità che sappia non rendere repellente la prospettiva di dover crescere.

In adolescenza la funzione paterna si declina nell’apertura alla dimensione sociale. Invece siamo alle prese con una figura paterna che ha perso, al giorno d’oggi, significazione e pregnanza.

Ciò non può lasciare indenni i figli.

Sullo sfondo delle sfide estreme che il mondo adolescenziale pone, si affaccia una collettività senza padri, in cui, a essere oscurati, sono gli aspetti etico normativi appartenenti di diritto al codice simbolico paterno.

La scena che si apre davanti ai nostri occhi è una crisi nella trasmissione transgenerazionale di regole, valori e modelli che dovrebbero garantire ai giovani la mediazione con il Sociale.

La funzione materna è di vitale necessità e si fonda su basi biologiche precise. Mentre la funzione paterna sfugge ad ogni controllo sensoriale diretto e intreccia col bambino una relazione meno tangibile, più simbolica.

Le teorie psicoanalitiche insegnano che uno dei primi compiti del padre è quello di offrire al bambino l’esperienza della triangolazione (il frapporsi fra la diade madre-bambino). Favorendo così il riconoscimento da parte del bambino di sé come essere esistente in maniera distintiva.

Già da questi primissimi scambi la crescita di un individuo si muove tra due istanze fondamentali: l’istanza di appartenenza e l’istanza di separazione e, in questo lavoro di crescita, i due genitori diventano le due forze propulsive.

Ciò che raccolgo nel lavoro con i ragazzi è spesso un segnale d’allarme che parla di blocco evolutivo. A volte derivante da un eccesso di appartenenza (istanza propria della funzione materna), non bilanciato dalla spinta alla separazione (funzione paterna), che non favorisce il processo di individuazione. A volte da un eccesso di separazione non equilibrato dalla presenza materna, che sfocia invece verso altre derive.

Il fallimento in questo delicato processo può spingere l’adolescente ad attuare una modalità impetuosa di affrontare l’ingresso nel mondo adulto, perché è venuta meno la funzione paterna che gli permetterebbe di relazionarvisi con i limiti e le regole.

Ma è anche all’origine del suo “disadattamento” nella ricostruzione di sé, declinata talvolta attraverso l’azione violenta.

Il dissesto di quest’operazione può sfociare in disagi che finiscono per produrre abbandoni scolastici prima e carriere accidentate dopo. Ma anche nella capacità di creare le condizioni di attesa, che aiutano l’individuo a riconoscere se stesso e le proprie capacità.

Lasciato a sé, il giovane va alla ricerca del proprio destino inscritto nelle generazioni che lo hanno preceduto, nei loro fallimenti evolutivi, nelle loro incapacità elaborative.

Dunque, l’adolescente, per conquistare una posizione mentale matura deve ricorrere a strategie mentali complesse che, per svilupparsi, devono incontrare la funzione regolatrice del padre.

Gli ostacoli psichici che gli impediscono di utilizzare la funzione simbolica del padre, spingendolo verso la ricerca del rischio eccessivo, si possono ricondurre a quando il padre viene percepito dal ragazzo come intrappolato, al pari di lui, nelle proprie difficoltà.

Oppure quando viene vissuto come il responsabile di tutte le proprie sofferenze perché portatore di un carico di violenza transgenerazionale mai risolta.

Per contenere qualcuno bisogna, in primo luogo, essere stati contenuti e disporre di contenitori sui quali poter contare.

Quella dell’adolescente appare una sfida con sé stesso e con il mondo. Sfida che, tuttavia, è destinata a fallire quando è assente la consapevolezza del proprio limite. Il giovane è in costante lotta per mettersi alla prova e crescere come individuo. Per farlo ha bisogno di contrastare gli adulti fino ad arrivare a una micidiale lotta di potere con loro.

Dott.ssa Elena Albieri, riceve su appuntamento a Fregene e a Roma (tel. 320 9330549)

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