Achille Lauro pubblica “Lauro” il sesto album ricco di inediti in uscita il 16 aprile per Elektra Records/Warner Music Italy. All’interno del disco, pubblicato a distanza di due anni dal precedente, “Solo Noi” e la ballad “Marilù” già uscite a febbraio e marzo 2021
Lauro è un perfezionista, studia ogni dettaglio delle sue canzoni, dei costumi, delle performance “Prima di far uscire qualcosa la guardo cento volte” dichiara in apertura di conferenza stampa.
“Quando penso ad una canzone penso ad un colore ed è vero che una canzone si guarda anche. Ho anche delle immagini in testa per la costruzione del vestito oppure sulla canzone su cui passo le notti ossessionato da quello che amo e quello che faccio. Amo creare qualcosa che non esiste. Io scrivo (ricorda il libro 16 marzo, l’ultima notte) anche riflessioni su di me, sul cinismo, l’amore corrisposto o non corrisposto, l’attrazione, il sesso”.
Questo amore e rispetto nei confronti della sua creatività, si vede in ogni sfaccettatura dei suoi lavori.
Cresciuto in una “comune” da quando aveva 14 anni con suo fratello, tra Vigne Nuove e il Tufello due quartieri nella Capitale, piena di ragazzi che si dedicavano all’arte, Achille Lauro (pseudonimo di Lauro De Marinis) si è abituato fin da subito a lavorare dando sempre il meglio di sé.
Anche nella cover del suo nuovo album all’apparenza minimalista in realtà si trovano dettagli studiati e pensati che, se non contestualizzati potrebbero sfuggire ad un pubblico poco attento. A partire dal gioco dell’impiccato conosciuto da tutti i bambini a scuola, gioco che finisce in realtà lasciando la parola incompiuta ed è per questo che la “O” di Lauro in copertina dell’album è in rosso.
La parola incompleta può essere la fine di un rapporto lavorativo, di un amore, oppure sottolineata come quando la maestra la correggeva a scuola, assumendo sempre significati diversi e di innovazione.
Il disco è diviso in due macro aree, una parte più introspettiva che rispecchia uno stato di tormento perenne, e l’altro lato che evidenzia il carattere più sognatore di Lauro.
“Sono malinconico con il passato e guardo il futuro da sognatore, non riesco in realtà a vivere nel presente”.
A proposito del suo tormento interiore, nell’intervista, gli chiediamo se si esaurisce in maniera liberatoria dopo ogni atto creativo per poi riprendere vigore come una fiamma che lo porta avanti.
“Il momento creativo è anche quella parte che mi ha fatto scrivere Rolls Royce e Generazione X anch’io faccio parte di quella generazione che ha bisogno di qualcosa di più. La ricerca e il mio tormento finisce nel momento in cui finisce la canzone, dopo non la riascolto più per me è finita. Questa continua ricerca fa parte della mia generazione che è quella della tecnologia che è già vecchia il giorno dopo ed ha bisogno sempre di qualcosa di più. Sì certo il tormento si attenua nel moneto creativo e dopo riprende, è la spinta della mia arte”.
In conclusione la domanda: qual è l’ultimo libro che hai letto? “I dieci mondi” un libro sulla dottrina buddhista. E con questo, Achille Lauro non smette mai di stupirci.