Home Arte Caline Aoun espone le sue opere al MAXXI: un connubio tra tecnologia...

Caline Aoun espone le sue opere al MAXXI: un connubio tra tecnologia e natura

0
Caline Aoun, seeing is believing dettaglio della mostra al MAXXI foto Cecilia Fiorenza courtesy Fondazione MAXXI
L’artista libanese Caline Aoun espone la sua prima personale negli spazi della Galleria Gian Ferrari al MAXXI dal 28 settembre al 18 novembre 2018.

Vincitrice del riconoscimento che ogni anno Deutsche Bank dedica ad artisti emergenti o a metà carriera che si sono distinti per creatività e valore significativo del proprio lavoro, l’artista trentacinquenne nasce a Beirut, ma cresce e studia a Londra.

Questo dualismo tra due culture porta Caline ha creare un percorso astratto che attraverso il movimento adatta alle pareti del MAXXI con un’opera unica.

L’installazione è composta da diverse parti, ognuna interagente con l’altra e legate con filo sottile immaginario.

Salendo le scale verso la Galleria Gian Ferrari ci troviamo davanti la prima opera: una grandissima fontana che zampilla inchiostro indelebile Fountain, The ripples on the surface of duration (2018).

L’odore tipico, da tutti conosciuto, impregna le narici con la sua persistenza creando un contrasto tra il restare, incantati dall’intensità dello spettacolo e il voler andare via.

Caline Aoun, Fountain, The ripples on the surface of duration
foto Cecilia Fiorenza courtesy Fondazione MAXXI

Sullo sfondo della fontana due pareti inclinate, formate da un collage di cartoncini di riso, colorati dall’inchiostro che dal nero al blu scuro sì degrada fino al bianco (Contemplating dispersions, 536 ml, 2018). Su un lato della stanza aghi di pino abbandonati in un mucchietto, un richiamo alla natura e al mare nell’altra stanza. I due ambienti sono divisi da una parete di fogli bianchi cartonati  su cui è proiettato il frangersi delle onde del mare del Libano.

La sensazione di camminare su una superficie lunare è data dal materiale sotto i piedi simil cartapesta che, con i suoi avvallamenti, crea una sensazione di sospensione su un terreno accidentato ma protetto.

È morbido e anche una caduta sarebbe come un abbraccio. Si tratta di Heavy duration, brief glance (2018) dalle caratteristiche tattili importanti.

Completa l’esposizione l’opera Untitled (2018), realizzata con la tecnica del papier-maché, grazie alla quale l’artista riproduce su carta materiali differenti.

In occasione della mostra seeing is believing, sono esposte nell’ambito della Collezione anche le opere Pine Needles (2015), dove i calchi in rame di circa 4000 aghi di pino ne trasformano la leggerezza e la caducità in fisicità e concretezza e Paperplane (2018), grandi fogli con delle piegature che evocano aerei di carta.

Sono dunque coinvolti tutti e cinque i sensi nell’installazione di Caline Aoun in anteprima al MAXXI fino al 18 novembre 2018. Successivamente, sarà presentata al PalaisPopulaire, il nuovo Forum per l’arte, la cultura e lo sport di Deutsche Bank nel Prinzessinnenpalais di Berlino.

I tre finalisti del MAXXi BVLGARI PRIZE