Sarà un caso, ma l’annuncio odierno di Teresa May, nessun europeo potrà più recarsi in Inghilterra per cercare lavoro, sembra quasi una ripicca infantile
Dopo il Brexit, che sancisce la fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, ieri sera, anche la nazionale dei Tre Leoni è uscita dal mondiale. La via di fuga è ormai una prassi consolidata nel Regno Unito. Già, perché ieri sera, 11 luglio 2018, si è disputata la seconda semifinale del mondiale di Russia, che ha decretato la seconda finalista dopo la Francia. Sarà la Croazia, che raggiunge una finale mondiale per la prima volta nella sua storia. Non che sia una storia particolarmente lunga, a dir la verità. E se il sequel della guerra dei cent’anni tra Francia ed Inghilterra era solo una simpatica metafora, qui c’è chi la guerra vera l’ha vissuta sulla pelle recentemente.
La Croazia, infatti, è uno dei numerosi stati nati dalla frammentazione della ex Jugoslavia, per via della sanguinosa e fratricida guerra svoltasi a partire dal 1991. Si è sempre detto che nessuna nazione possedesse all’epoca un numero di talenti come la Jugoslavia. In qualsiasi sport di squadra. Il problema è che non si sono mai riconosciuti come un gruppo. Se avessero marciato nella stesa direzione con gli stessi obiettivi sempre, non ce ne sarebbe stato per nessuno. Ma i dissapori, i contrasti, le inquietitudini covate per decenni negli stati d’animo delle diverse etnie, sono poi sfociati in quello che ormai è storia.
La Croazia conta appena poco più di 4 milioni di abitanti, ma nonostante questo, la sua nazionale è ricca di talenti.
Questi, per lo più militanti nei più grandi club d’Europa, hanno acquisito tatticismo ed esperienza, oltre ad un carattere che ormai è intriso geneticamente in loro. Non mollano mai fino all’ultimo, e ieri se ne è avuta l’ennesima riprova dopo le ultime due partite vinte ai rigori.
L’Inghilterra passa subito in vantaggio al 5’, con una magistrale punizione dal limite di Trippier. 0-1. Sembra una partita incanalata verso un risultato scontato, complice l’ipotetica stanchezza della Croazia per le precedenti partite finite ai rigori. Infatti la Croazia fatica a reagire e al 30’ Kane, proprio lui, si mangia un’occasione d’oro per raddoppiare in favore dell’Inghilterra. Inghilterra in controllo e poca Croazia fino al 45’, quando Rakitić sbaglia una favorevole occasione. Fine del primo tempo.
Il secondo tempo inizia come è finito il primo.
Parecchi errori da parte della Croazia, con Modric fuori dai suoi stndard. L’Inghilterra prova ad innescare la velocità di Sterling, ma l’attaccante è sempre impreciso in fase realizzativa. Il pareggio della Croazia arriva quasi per caso al 23’ con un’acrobazia di Perišić, il quale anticipa Walker e infila con la suola del piede sinistro. 1-1. Da questo momento l’attaccante croato sembra indemoniato e rischia di segnare ancora al 27’ con un tiro che finisce sul palo. Man mano che passa il tempo nessuna delle due squadre vuole rischiare e la partita va ai supplementari. Nel primo tempo supplementare si segnala solo un’occasione per l’Inghilterra con Vrsaljko che salva sulla linea un colpo di testa di Stones.
Ma è nella seconda delle due appendici che succede quello che non ti aspetti. Minuto 4. Lo scatenato Perišić rilancia con la nuca una palla nell’area inglese sulla quale si avventa lo juventino Mandžukić, che in perfetto controbalzo infila il portiere inglese di sinistro. 2-1 e apoteosi per il popolo croato.