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Le opere dell’ artista giapponese HIROSHIGE alle SCUDERIE DEL QUIRINALE fino al 29 luglio

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Utagawa Hiroshige e Utagawa Kunisada Genji dell’Est. [Capitolo 12]. Il giardino innevato 1854, dodicesimo mese trittico di ōban 377 x 759 mm silografia policroma Museum of Fine Arts, Boston - William Sturgis Bigelow Collection
Alcune delle opere esposte di Hiroshige provengono dal Giappone e sono pezzi unici, altre dal museo d’Arte Orientale di Venezia, ma la maggior parte delle 230 opere dal Museum of Fine Arts di Boston

In particolare le opere del Boston sono state esposte per la prima volta dopo tanto tempo. Si tratta di un’occasione unica anche perché poi verranno richiuse e non riusciranno più per almeno cinque anni.

L’esposizione è stata voluta fortemente dalla curatrice Rossella Menegazzo, insieme alla famosissima esperta di cultura giapponese Sara E. Thompson,  si è occupata anche di altre due importantissime mostre italiane: a Milano, lo scorso anno, con i tre artisti Hokusai, Hiroshige,Utamaro e  a Roma di Hokusai all’Ara Pacis .

Le opere, che si possono ammirare alle Scuderie del Quirinale, sono silografiche policrome e dipinti su rotolo sono divise in sette percorsi tematici.

Il primo percorso racchiude le opere giovanili (1820-1830), qui l’artista affronta legami legati alla beltà, storici e teatrali.

Nella seconda sala inizia la prima serie delle Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō. Tutte le misurazioni partono da Nihonbashi dove c’è il tombino con il km zero nella prima sala fino nella seconda sala al Ponte Sanjo di Kyōto. Le stazioni di posta diventano delle vere e proprie località, i Samurai con le portantine erano seguiti da centinaia di persone, a volte migliaia lungo tutto il tragitto.

Continuando nelle sale si trovano le immagini con soggetti animali, di fiori e uccelli.

Hiroshige era figlio di un pompiere, con un carattere molto serio, un lavoratore ligio, non usciva mai dai binari, al contrario di Hokusai che rappresentava gli animali con sguardi forti, quasi umani. A confronto i pesci e gli animali di Hiroshige sono specie che conosce che dipinge in maniera fedele e veritieria.

Le silografie dedicate a temi comici basati sulle parodie di temi classici rappresentano il quinto percorso datato tra il 1840 e il 1854.

Al secondo piano le Cento vedute di luoghi celebri di Edo rappresentano il capolavoro di Hiroshige.

Sono le opere con cui chiude la sua carriera, ne fece oltre cento, ma ne avrebbe fatte ancora se non fosse morto. Inserisce nella sua visione tutte le trasformazioni ottiche che stavano avvenendo con la fotografia. Nel 1854 il Giappone si aprì al mondo e ci furono i primi esperimenti fotografici. I samurai illuminati investirono soldi per tradurre i manuali occidentali di fotografia. Le cento vedute sono in verticale e non in orizzontale danno così spazio alla profondità con un punto di vista fotografico. In questo periodo l’artista copia diversi quadri a noi famosi tra questi Il ponte di Shin-Ōhashi sotto la pioggia richiama il Ponte sotto la pioggia, 1887 di Van Gogh. Mentre in Kameido, il giardino dei susini, 1857 di Hiroshige si ritrova esattamente il Susino in fiore del 1887 di Vincent Van Gogh.

Il mare di Satta nella provincia di Suruga,1858
Serie: Trentasei vedute del Fuji, 1858, quarto mese
374 x 253 mm silografia policroma
Museum of Fine Arts, Boston – William Sturgis Bigelow Collection

Conosciuto come il “maestro della pioggia e della neve” per le celebri rappresentazioni dei paesaggi nelle quattro stagioni e del monte Fuji, le opere di Hiroshige saranno alle Scuderie del Quirinale fino al 29 luglio 2018.

Immagine di copertina:

Utagawa Hiroshige e Utagawa Kunisada

Genji dell’Est. [Capitolo 12]. Il giardino innevato 1854, dodicesimo mese

trittico di ōban

377 x 759 mm

silografia policroma

Museum of Fine Arts, Boston – William Sturgis Bigelow Collection

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