Ciao a tuttissimi, la vostra Giorgia è di nuovo qui, pronta a raccontarvi il suo proseguo in Italia e, quasi, la conclusione della storia😊.
Come vi ricordate lasciai la fattoria dell’Aglio per iniziare il lavoro nel Cafè e come spesso succede, non tutto può andare “liscio come l’olio”.
Infatti, Ci furono dei problemi con l’apertura del nuovo locale, e così provai a chiedere al datore di lavoro le tempistiche, visto che ero rimasta senza lavoro proprio con la convinzione di incominciare immediatamente dopo. Non gliene facevo una colpa ma questa era situazione.
Nemmeno lei sapeva esattamente quanto tempo ci sarebbe voluto, riteneva che si sarebbe trattato di un paio di settimane e così, senza troppi pensieri, decisi di fare il biglietto per CASA, l’ ITALIA!
Ritornare per una breve sosta e fare una sorpresa un po’ a tutti quanti era emozionante.
Ero contentissima e non vedevo l’ora di vedere la mia famiglia e gli amici. Già mi immaginavo le loro reazioni e la mia gioia nell’abbracciarli nuovamente.
Qui, però, lasciavo una persona tanto cara, e anche se si trattavano di sole due settimane, la cosa mi feriva. Era un piccolo sacrificio che dovevo fare.
Le due settimane trascorse in Italia sono state intensissime e bellissime.
La sorpresa più grande la feci a mia mamma. Atterrai a Roma e presi il treno per Monterotondo (un comune vicino Roma) ovvero dove lei vive e una volta ritrovate al bar della stazione, ricordo ancora il suo viso quasi incredulo! Quando, aspettandosi di vedere il suo uomo vide ME! Scoppiammo a piangere e ci avvinghiammo una con l’altra. (Mi ero messa d’accordo con lui per farle una sorpresa).
Ho passato giornate indimenticabili con i miei cari e il giorno del saluto è stato abbastanza drammatico.
Ricordo che ebbi pure uno ‘scontro’ con mio padre, ma a posteriori capisco che il suo era più che altro il fortissimo dispiacere di lasciarmi di nuovo andare via.
E Florry, (la mia Sorellina)? Come dimenticare il nostro ultimo saluto prima della mia partenza?
Era arrivato il fatidico giorno e te senza batter ciglio ti alzasti con me alle 5 del mattino, dicendomi che mi avresti accompagnata te alla metropolitana. Sei stata dolcissima e sinceramente non me lo sarei mai aspettata.
Ricordo ancora quando ci siamo salutate. Già, ho provato una sensazione di nostalgia, nonostante non ci fossimo ancora lasciate.
Ora lasciandoci alle spalle tutti questi momenti commoventi, vorrei invece, finalmente raccontarvi, quella che è stata la mia esperienza al Central Grind.
Erano passati già quasi otto mesi dall’apertura del locale e vi posso dire di essermela cavata alla grande!
Lo chef Aaron, per altro diventato un grandissimo amico, è sempre stato contento di me e questo mi dava la spinta per mettercela tutta.😊
Ad ogni modo a livello culinario, non posso di certo dire di aver avuto una crescita particolare.
L’Italia rimarrà sempre il paese della Cucina, del Cibo e dei Sapori.
Ma come vi ho già anticipato prima ho imparato tanto altro, quanto l’organizzazione, la velocità, il saper gestire gli ordini e a sapermela cavare anche quando lo chef era di riposo.
Inoltre, ho ritrovato la passione nella pasticceria. Per di più, ho senza alcun dubbio ritrovato meno sfruttamento.
Situazioni estreme, dove lavori 15 ore al giorno ci sono anche qui.
Quindi, la cucina, sì, è un mestiere che mi porterò dietro e che sicuramente continuerò ad approfondire, ma non sarò più disposta ad accettare qualunque tipo di condizione.
Sono giovane e lo so, se ne avrò la necessità, tornerò a farmi 15 ore al giorno per 6 giorni alla settimana.
Ma non dimenticherò mai di aver anche una vita!
Non dimenticatevene per favore, il lavoro è, sì importante per ognuno di noi, per non dover dipendere da nessuno, importante per una propria dignità, soddisfazioni ed una crescita personale.
Ma esiste anche la libertà, la vacanza, la famiglia, l’amicizia, l’amore, la VITA e il GIOIRE.
Non lasciate che tutte queste bellezze vengano consumate.
Il sacrificio è importante, ma la rinuncia di ogni cosa no!
Altrettanto più bello quando le persone accanto a noi ci accettano davvero per la persona che siamo, senza alcun se, senza alcun ma.
STEFANO, ad esempio. Finalmente sono arrivata a Lui.
Spero abbiate un po’ di pazienza, perché la settimana prossima, infine, vi racconterò qualcosina di questo ragazzo tanto importante per me.
Ciao a tutti e spero di ritrovarvi al tredicesimo capitolo.
Giorgia Marcon