E siamo arrivati anche quest’anno a San Valentino.
Il giorno delle coppie. Innamorate o meno non ha nessuna importanza. San Valentino si deve festeggiare. Possibilmente a cena in un ristorante addobbato per l’occasione con cuori ovunque e dove è previsto il menù d’amore.
E allora vedi copie stanche, coppie giovani, coppie meno giovani, coppie gay, coppie etero. Tutti lì ad abbuffarsi senza dirsi una parola. Spesso guardano il telefono (del resto lo fanno
tutte le volte perché non a San Valentino), chattano, giocano, si isolano.
Qualche coppia fa eccezione, quelle che stanno insieme da pochissimo. Si sono baciati per la prima volta l’11 Febbraio e sono riconoscibilissimi. Sono allegri, parlano, si guardano.
Verrebbe da dirgli: “guarda che poi smetti di ridere così”, ma non lo fai, perché l’illusione diquel friccicorio iniziale vale il delirio del futuro in coppia.
Lo hai fatto anche tu e ti sei sentito al settimo cielo.
Quella sensazione meravigliosa che ti fa sentire bella e lo sei davvero. Quel meraviglioso senso di leggerezza, di intenso benessere, di passione, di curiosità, di mancanza dell’altro come fosse una droga.
Quella fame d’aria dove l’altro è l’ossigeno e non ne poi fare a meno. Passa. Tranquillo che passa. Al massimo due anni e tutto torna alla normalità. Non sempre la normalità è orribile
intendiamoci, ma la dura realtà di alcune coppie supera la fantasia.
C’è stato un post di Facebook molto brillante e diceva così: “A SAN VALENTINO FAI UNA SORPRESA ALLA TUA FIDANZATA. PRESENTALE TUA MOGLIE”.
Ecco, nell’era di Internet la maggior parte delle persone sono iscritte ad un social per conoscere gente.
Lo stato civile non è importante. Bisogna evadere, possibilmente senza nessun coinvolgimento emotivo. Una cosa leggera che porti l’immediata soddisfazione reciproca senza nessuna conseguenza. Alla faccia del Santo protettore delle coppie!
Probabilmente il povero Valentino starà con le mani nei capelli guardando come si è ridotto l’amore oggi!
Probabilmente griderà al disastro emotivo. Intere generazioni bruciate dalle favole di Cenerentola, Biancaneve o la Bella Addormentata che oggi si ritrovano ad aver a che fare con uomini che tutto hanno fuorché del principe. Eh si, la verità è che alle bambine hanno insegnato che arriverà questo principe azzurro a salvarle da tutto, ma nessuno ci ha fatto vedere che fine hanno fatto le principesse nel castello. Chissà, magari sono cadute in disgrazia e ramazzano tutto il giorno con il fazzoletto in testa, senza trucco, aspettando il Principe di ritorno da una partita di calcio (nella migliore delle ipotesi).
Di solito sono le donne a soffrire di più per amore.
A farsi sciocche domande come “perché non mi chiama?”, “perché mi ha detto così?” “Perché ha fatto così?”. Donne, è bene che lo sappiate subito. Non c’è nessuna dietrologia negli uomini! Se non ti chiama è perché non ti pensa, se ha avuto un comportamento inadeguato è perché non siete abbastanza importanti, se ti ha tradito è perché non ti ama e se non ti cerca è perché non gli piaci abbastanza. E puoi rivolgerti a tutti i Santi che vuoi, pure a Valentino. Del resto anche lui ammetterebbe che la “famiglia del Mulino Bianco” non esiste, e se qualche coppia dice così, uno dei due mente.
Alessandra Aureli