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Dolomiti, vacanza in montagna dal sapore di mare

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Parliamo delle Dolomiti, le montagne più belle del mondo, nominate dall’Unesco patrimonio dell’Umanità il 26 giugno 2009

Formate dalla dolomia, un carbonato doppio di calcio e magnesio, la loro bellezza particolare non è frutto del caso, ma di un complicato e variegato processo geologico durato circa 40 milioni di anni, svoltosi nel periodo Triassico, il primo dell’era Mesozoica. Cosa è successo in un periodo apparentemente così lungo, ma che in termini geologici è invece un tempo piuttosto breve?

Semplificando al massimo, sia i termini scientifici che geologici, cerchiamo di chiarire il processo di formazione di queste montagne.
Siamo appunto alla fine del Permiano, inizio del Triassico, in quel periodo l’area geografica comprendente le Dolomiti era interessata da intensi fenomeni vulcanici, che avevano dato luogo a formazioni rocciose come le arenarie della Valgardena.

Successivamente fenomeni di subsidenza, cioè abbassamento di intere aree terrestri, hanno causato l’ingressione marina con formazione di un oceano caldo, la Tetide.

Caldo perché all’epoca si trovava in corrispondenza degli attuali tropici, e in queste acque calde e ben ossigenate cominciarono a formarsi le barriere coralline.

La loro velocità di formazione compensava perfettamente la velocità di sprofondamento dell’area.

Quindi si potevano vedere dei veri e propri isolotti e atolli come adesso se ne vedono alle Maldive.

Essendo un fenomeno distensivo la profondità dell’oceano aumentava e le barriere coralline divennero enormi montagne sottomarine.

Ma la distensione delle faglie in profondità dette luogo alla risalita di nuovi magmi dall’astenosfera, formando due vulcani dal fondo marino, il vulcano di Val di Fiemme e Predazzo e il vulcano di Val di Fassa.

I magmi basaltici e quindi molto fluidi, si infiltrarono tra le barriere coralline distruggendole, in un arco di tempo di “appena” 2 milioni di anni, e certe formazioni nerastre che si vedono sulla superficie dei monti, stanno a testimoniare l’intrusione del basalto magmatico.

Con il passare del tempo la subsidenza si è trasformata in un nuovo innalzamento della regione, proseguito fino a formare l’odierno spettacolo di queste montagne, che al tramonto sembrano voler riflettere la luce del sole in modo da manifestare il loro antico splendore sottomarino.

A testimonianza della loro origine marina si sono susseguiti nel tempo ritrovamenti fossili di gusci di molluschi bivalvi, gasteropodi e altri organismi, culminati con il ritrovamento di un fossile di Ittiosauro. Vissuto in quel mare circa 230 milioni di anni fa, rinvenuto addirittura nei pressi della cima del monte Seceda, sopra Ortisei, ed esposto nel Museo Gherdëina della stessa cittadina.

Anche dal punto di vista della flora le Dolomiti presentano delle caratteristiche peculiari.

Percorrendo i vari pendii infatti si incontrano formazioni molto diverse, caratterizzate dalla presenza del peccio, una conifera presente soprattutto nel bellunese, che in dialetto si chiama “pezzo”, e che da il nome a Cortina d’Ampezzo, appunto perché circondata da questa specie.

E poi il cembro, una conifera di origine siberiana arrivata per espansione territoriale durante l’era glaciale.

Le foreste di pino mugo, con intrusioni di larici, quest’ultimo la specie che si spinge più in alto e l’unica ad ingiallire le aghifoglie, per cui perfettamente riconoscibile tra le altre in inverno.

Ma se le Dolomiti rappresentano il posto, o uno dei posti più belli del mondo per le vacanze sia invernali che estive lo devono anche al loro clima. Condizionato da lunghi periodi di alte pressioni, e quindi bel tempo, che sono determinati dalla loro suddivisione in Dolomiti esterne e Dolomiti interne.

Dolomiti

Queste ultime protette in gran parte dall’intensità delle caratteristiche precipitazioni montane, per la loro giacenza compresa tra le Alpi e le Dolomiti esterne.

Fanno si che le masse di aria cariche di umidità, si raffreddino e scarichino il loro contenuto all’esterno di questa regione.
Montagne spettacolari quindi, desiderate da tutti in tutto il mondo, che abbiamo la fortuna di avere sul nostro territorio, unite all’immenso bagaglio paesaggistico che l’Italia ci offre.

Valter Laurenti

Viaggi: Merano.

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