Parigi è da sempre denominata la ville lumière (delle luci), forse per essere stata la patria dell’illuminismo o forse perché la prima città che ha visto nascere la luce a gas, sta di fatto che la prima volta che mi sono recata in questa città, mi ha colpito soprattutto per il fascino romantico che emana da tutti i suoi monumenti
Per me è la città più romantica e allo stesso tempo più glamour d’Europa.
Merita sicuramente più di una visita, una delle quali sotto Natale, perché la città si accende nel vero senso della parola. Brilla di una luce propria che abbaglia anche i turisti meno romantici.
Lo scetticismo provato inizialmente nei confronti dei francesi, ha lasciato il posto allo stupore per la bellezza della città in tutte le sue vesti.
Per apprezzarla al meglio, ho cominciato sempre con un bel giro sul bateau mouche lungo la Senna, da cui si ha una panoramica generale della città e si possono ammirare i suoi monumenti da una prospettiva diversa, passando sotto i ponti più importanti e ricoperti d’oro come quello di Alessandro III.
Il simbolo della città è sicuramente la Tour Eiffel, un’opera architettonica fatta di ferro, che mai avrei pensato potesse suscitare una grande ammirazione. Invece, la sua maestosità che illumina la Senna, si scorge da tutti i lati della città, ed è veramente avvolgente. Ti fa sentire parte integrante dello spettacolo di magia che ti si offre alla vista, sia cercandola con lo sguardo da ogni quartiere in cui ti trovi, sia ammirando il panorama della città dalla sua cima. Ritengo sia quasi doveroso salire in cima alla torre, preferibilmente al tramonto per ammirare il cielo, le luci e, i monumenti di Parigi. E’ sorprendente ed è un ricordo indelebile.
Altro luogo simbolo di Parigi è sicuramente la cattedrale di Notre Dame, situata al centro della città, nell’Ile de France, è uno splendido esempio di stile gotico. L’ingresso è gratuito per tutti, la fila è scorrevole e l’interno presenta delle vetrate meravigliose.
Consiglio di non perdere la visita alle due torri, da cui ammirare il panorama della città da altra angolazione e, anche la campana di Quasimodo da vicino.
Un’intera giornata è da dedicare al museo del Louvre dove presente passato e futuro si incontrano in nome dell’Arte.
I capolavori esposti sono migliaia e, orientarsi tra un’opera e l’altra diventa difficile, considerando che occorrerebbe più di un mese per visitarlo interamente, se non si ha almeno un audio guida. Le prime opere che si incontrano sono proprio quelle italiane tra cui la più famosa Gioconda di Leonardo appesa in un angolino in alto esercita un potere ipnotico indescrivibile su chiunque la guardi .
Pur non amando particolarmente i musei questo è sicuramente il museo più bello e grandioso che ho visto. All’interno è un grande labirinto moderno e dispersivo, ma molto ben strutturato. e poi, dovunque ti giri c’è un ritratto, un dipinto una scultura che ti osserva… L’impressione è indescrivibile.
Usciti dal Louvre, colpiti e affondati dalla sindrome di Stendhal, consiglio di alleggerire un po’ la mente, passeggiando verso l’arco di Trionfo da cui parte la lunghissima camminata lungo gli champs elisèes per arrivare a place de la Concorde.
Da qui è facilissimo incontrare a piedi il teatro L’Operà Garnier, la cui imponenza e maestosità colpiscono gli occhi, e La Madeleine, un’opera architettonica grandiosa, circondata interamente da colonne gotiche che ricorda molto un tempio greco un po’ come il Pantheon. La visita al suo interno è gratuita per cui vale la pena spendere due minuti per entrare e ammirare gli organi a canne, i marmi e la scultura centrale della Maddalena portata in cielo.
Di fronte a Place de la Concorde, dall’altra parte della Senna, si rimane colpiti dalla vista della cupola d’oro dell’Hotel des Invalides, in cui è conservato il sarcofago con le ceneri di Napoleone Bonaparte.
Di sera consiglio di addentrarsi nelle viuzze del quartiere MontMartre che offre un’atmosfera suggestiva e pittoresca, ricca di artisti di strada, pittori e, soprattutto ritrattisti. L’ambiente è vivace ed è pieno di localini dove si suona musica dal vivo.
Fulcro e centro del quartiere è la Basilica del Sacro cuore, bellissima, che si trova sulla sommità della collina, da cui, ancora una volta è possibile godere di una vista strepitosa sulla città.
Scendendo a piedi dalla collina si arriva nel quartiere a luci rosse di Pigalle, famosissimo per i suoi locali come il Moulin Rouge, e i sexy shop.
Il quartiere è abbastanza degradato e mal frequentato rispetto ad alcuni anni fa, io me lo ricordavo più fiorente, vale solo una passeggiata breve e veloce.
A differenza di Pigalle il quartiere latino, è invece molto vivace e dinamico per la presenza degli universitari, allo stesso tempo, vi si può passeggiare tranquillamente e sostare in uno dei localini caratteristici di cui il quartiere è pieno.
Il quartiere più moderno di Parigi è la Defence, molto distante dal caos del centro cittadino, rappresenta un mondo a sé, una degna rappresentazione futurista della città, con grattacieli, fontane e opere moderne.
Mi ha ricordato molto New York, dimenticandomi della città romantica appena visitata. Sicuramente di grande effetto ma più adatto agli amanti dell’architettura moderna.
Altri luoghi assolutamente da visitare della città sono il Palais du Luxembourg con i suoi magnifici giardini, sede del Senato, e l’hotel de Ville, sede del Municipio, sontuosissimo e curato nei minimi dettagli. Addirittura munito di sdraio per i turisti stanchi dopo i km macinati a piedi.
Il mio viaggio nella ville Lumière per ora è finito, ma solo per ora, perché questa città ha ancora tanto da offrire ai visitatori che la affollano ogni anno. Non bastano tre o quattro giorni per approfondire la visita ai molteplici luoghi di interesse, per cui, vale la pena tornarci ogni tanto per rinnovare l’ammirazione per il fascino e il romanticismo che esercita su ognuno.
Dopo tutto, come disse qualcuno…Parigi val bene una messa!
Carla D’Aronzo
Istanbul un ponte con l’Oriente