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SPES il nuovo programma di Rai Vaticano, la speranza al centro del racconto televisivo

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Conferenza stampa di SPES - nella foto Incoronata Boccia e Stefano Ziantoni
“Possa il Giubileo essere per tutti occasione per rianimare la speranza”. Con queste parole tratte dalla Bolla di Indizione dell’Anno Santo 2025 di Papa Francesco, si apre il cammino di SPES, il nuovo programma ideato da Rai Vaticano e Rai Approfondimento, in onda su Rai 3 ogni sabato in seconda serata a partire dal 12 aprile, alle ore 23:55. SPES è un programma di Stefano Ziantoni e Nicola Vincenti, la regia è di Massimiliano Nucci.

Il titolo, latino, è già una dichiarazione d’intenti: SPES significa speranza. Ed è proprio attorno a questo concetto tanto semplice quanto profondo che si sviluppa un percorso televisivo di nove puntate, condotto da Incoronata Boccia, vicedirettore del TG1, con il coordinamento editoriale di Stefano Ziantoni, responsabile di Rai Vaticano.

Incoronata Boccia

Durante la conferenza stampa di presentazione Paolo Corsini Direttore di Rai Approfondimento, ha sottolineato l’importanza di un progetto editoriale capace di raccogliere e raccontare i segni della speranza in un tempo segnato da incertezze e crisi. SPES  è un viaggio nell’anima del nostro tempo, che si interroga, cerca, ascolta.

Il programma non si limita a una riflessione astratta: ogni puntata si concentra su un tema cruciale per il presente e il futuro della società. Giovani, lavoro, povertà, scienza, conflitti, pace, ambiente: SPES affronta questi argomenti attraverso testimonianze reali, storie di uomini e donne impegnati nel quotidiano a costruire ponti, a seminare fiducia, a generare futuro.

Ogni puntata di SPES prende vita attorno a una parola, anzi, a due: coppie di termini che si confrontano, si scontrano, si abbracciano, raccontando la tensione interiore dell’uomo verso qualcosa di più grande. Come se ogni episodio fosse un pezzo di creta da modellare, per dare forma – lentamente, con cura – a ciò che oggi sembra spesso indefinito: la speranza.

Nella prima puntata – I giovani: sogno e delusione. Il racconto parte da loro, dai giovani. I protagonisti del futuro, ma anche del presente. I loro sogni grandi, a volte troppo, e le delusioni che arrivano presto. Dove nasce la speranza in un’epoca che promette tutto e mantiene poco?

Nella seconda puntata – Il creato: armonia e disordine. Il rapporto con la Terra, la custodia del creato, tra poesia e ferite. L’equilibrio spezzato e il desiderio di ritrovare un’armonia possibile. La natura non come oggetto da dominare, ma come compagna da rispettare. Un invito alla responsabilità e al rispetto. Nella terza puntata – Gli anziani: fiducia e timore. La vecchiaia tra saggezza e solitudine, tra memoria e attesa. Gli anziani come custodi della speranza, ma anche come testimoni fragili del passare del tempo. In un mondo che corre, c’è ancora spazio per chi cammina più lentamente?

Il programma si muove tra testimonianze, reportage, voci silenziose e parole forti. Non mancheranno ospiti, esperti, studiosi, ma soprattutto uomini e donne comuni, protagonisti di storie che fanno la differenza.

SPES è anche un ponte verso il Giubileo del 2025, che si preannuncia come un evento di popolo, proprio come fu il primo, quello del 1300, indetto da Papa Bonifacio VIII, ma nato in realtà dal desiderio del popolo stesso. Una folla di pellegrini si presentò a Roma chiedendo l’indulgenza. La risposta arrivò con una bolla retrodatata. Ecco perché ancora oggi, la speranza non si impone dall’alto, ma si riconosce nella voce del popolo.

SPES è questa voce. Una voce che cerca, che non si arrende, che resiste. Una televisione che non urla, ma ascolta. Che non semina paura, ma coltiva possibilità.

Ogni sabato, un pezzo in più. Un cammino che è appena cominciato.

Il viaggio di SPES accompagnerà i telespettatori fino al 7 giugno, in un crescendo di storie, volti, esperienze che compongono un mosaico vivo e sorprendente della speranza nel nostro tempo. Un racconto necessario, oggi più che mai.

Foto AGI per Ufficio Stampa Rai