Tosca continua a festeggiare il suo viaggio nella musica, iniziato 30 anni fa, come artista residente 2024 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone con il primo dei tre appuntamenti di “D’Altro canto” il 4 febbraio, il 26 marzo e il 31 ottobre, rispettivamente dedicati il secondo ed il terzo al cinema con ospiti Massimiliano Bruno, Stefano Fresi, Rocco Papaleo e alla musica stregata con altrettanti ospiti eccezionali
“Benvenuti nella casa D’Altro canto” comincia così la serata condotta da Tosca Donati, seconda puntata di un susseguirsi di appuntamenti che occuperanno tutto il 2024 “L’idea di D’Altro canto viene da molto lontano, da una cosa che ho visto fare in Brasile: dopo i concerti si va a ma mangiare a casa degli artisti e si condividono le canzoni fino a quando non si va a dormire”. Così Tosca sulla traccia di quest’idea e sull’esperienza delle serate all’Officina Pasolini Regione Lazio un luogo dove si può studiare il “mestiere della canzone”, “del multimediale” o “del teatro” dove s’impara i ferri del mestiere e gli insegnanti sono artisti, apre la prima serata D’Altro canto del 4 febbraio.
Si tratta del secondo appuntamento, dopo il concerto il 1° dell’anno “Unico. Un viaggio in tre atti” . “D’Altro canto” è scritto con Giorgio Cappozzo e Valentina Romano, la direzione musicale è di Joe Barbieri.
Tosca insieme ai suoi musicisti e agli ospiti Peppe Barra, Peppe Servillo, Serena Rossi e Raiz ha voluto percorrere un viaggio musicale a Napoli.
“Una piccola isola felice nel mare magnum di un tempo complesso, da cui non si cerca fuga, ma solo una chiave diversa per interpretarlo – senza subirlo – con grazia e ironia”, racconta Tosca. E aggiunge: “Con i molti, amici che mi verranno a trovare sarà un piacere e un onore condividere storie e regalare musica, accomunati da una visione affine dell’arte e della sua funzione emotiva, sociale e di crescita”.
Abbandonando i cliché “Se si parla di Napoli si parla di monnezza, e poi ma i napoletani cantano tutti?” Tosca intervista i suoi ospiti a suon di musica.
Peppe Barra sottolinea che “Parliamo troppo di Napoli sarebbe meglio parlane poco ma bene. A me piace molto di notte perché di giorno ci sono troppi turisti” e ancora “Ieri sera mi sono affacciato al balcone e sono arrivate zaffate di zolfo, è bello pensare che là vicino ci sta la solfatara”.
Un ritorno a Napoli con Gennaro (Raiz) nato a Milano “Mi devo riprendere tutto quello che è mio” riferendosi ai troppi anni passati lontano dalla sua città e alla sua formazione ricca di contaminazioni unite alle sue origini ebraiche. “Mi sono addentrato nello studio per prendere una canzone popolare e metterla insieme ad una liturgica religiosa”. Un poemetto paraliturgico adattato a una canzone famosa: “Era di maggio” un brano di Roberto Murolo.
Un susseguirsi di aneddoti e musica per oltre due ore nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, un duetto tra Raiz e Servillo, i ricordi di Peppe Barra dei genitori che recitavano al Teatro Valle di Roma, lui quasi nato sul palco e poi il parallelo con Napoli, il Vomero, la stazione e Fuorigrotta. Le canzoni a teatro con la madre e il duetto con Tosca oggi “Miao” tra risate e interpretazioni eccellenti.
E ancora aneddoti di Peppe Servillo come l’incontro a sei anni al castello di Bacoli con “Il Principe” Totò (Antonio De Curtis) e i canti dell’amatissima Serena Rossi.
Per poi continuare con la “Parlesia” il linguaggio in codice degli artisti napoletani tramandata per via orale, ed è così che sono rivelati alcuni significati: “Appunì”, “Spunì”, “Bianco e nero” il pianoforte, “Valzer” quando se ne va, “valzer in do minore” quando lascia una donna, e poi le due fazioni “i muroliani” (Roberto Murolo) ed i “bruniani” (Sergio Bruni).
Essendo Napoli protagonista, per l’occasione l’uscita dell’album Sto core mio, ovvero il live del concerto di Tosca dedicato a Roberto Murolo, registrato al teatro Trianon di Napoli. .
Sul palco Tosca e i suoi ospiti sono accompagnati dai musicisti: Giovanna Famulari violoncello e voce Massimo De Lorenzi chitarra Fabia Salvucci percussioni e voce Luca Scorziello percussioni e batteria Arabella Rustico contrabbasso. D’Altro Canto è una produzione Don Chisciotte e Do7.