Dal 10 al 21 gennaio, al Teatro Ambra Jovinelli, Cristiano Caccamo, Matteo Cecchi, Francesco Montanari e Nina Torresi sono i protagonisti di “Sesto potere” scritto e diretto da Davide Sacco
La trilogia di Davide Sacco iniziata con “L’uomo più crudele del mondo” e “Il medico dei maiali” raggiunge con “Sesto potere”, forse, la conclusione di quello che ha voluto rappresentare, della nostra società contemporanea.
Così in scena una volta aperto il sipario si susseguono diversi quadri:
Il Capitolo 1, l’Odio. Durante una trasmissione televisiva un vicesegretario di un partito di destra risponde ad alcune domande del conduttore (Francesco Montanari) quando viene messo in imbarazzo e le sue parole in dubbio, con le elezioni che sono a breve, il politico rischia la vittoria. Alcuni ragazzi (Caccamo, Cecchi e Torresi) che lavorano per il vicesegretario vedendo l’accaduto dallo schermo della televisione mettono in atto ogni tentativo di salvargli la reputazione anche a costo di diffondere fake news creando immediatamente una notizia scandalosa a danno del conduttore che rimbalza su tutte le testate.
Il Capitolo 2, il Denaro. “Questa società si divide in comprare e vendere, chi ha i soldi e chi non li ha”. Questo è il momento del ricatto della richiesta di denaro a Malosi il conduttore “Vogliamo 100mila euro” per le foto messe in rete. I tre ragazzi stanno sprofondando sempre di più verso l’Inferno, i segreti pesano, sono ormai corrotti.
Il Capitolo 3, la Vendetta. Non c’è più salvezza sono tutti nel vortice, perdono i loro soldi, la morale, la coscienza. “Chi siete voi? Solo delle macchine pronte ad uccidere senza motivo”. È la fine.
In una scenografia scarna con le immagini proiettate, invadenti, con le scritte grandi in stampatello che incombono come peccati dei protagonisti, di tutti noi. I testi sono urlati, sospirati, pianti, trasformati in grida disperate in cui le vittime diventano carnefici e viceversa in un mondo in cui non si salva più nessuno.
Un mondo in cui la televisione entra nelle case e insinua dubbi. In cui dominano Odio, Denaro e Vendetta. In una stanza senza arredo solo una televisione, una sedia e un pavimento bianco in cui si potrebbe scrivere un destino diverso ma che resta bianco sopraffatto dalle scelte indirizzate della società a cui basterebbe semplicemente dire no.
Fuori dal Teatro Ambra Jovinelli l’incontro con il regista che alla domanda come nasce l’idea? “Non sa rispondere”, nel senso, dichiara, non si ricorda la scintilla che ha fatto nascere i testi e allora, qual è il suo segreto? “Ancora non mi sono risposto e quando lo farò smetterò di fare questo mestiere. Forse mi sono chiesto in quale situazione avrei veramente paura? e la risposta è quando ci sono persone sciocche, stupide, senza morale, che mi sfidano con una pistola, persone che mi vengono contro senza una motivazione vera ma bensì con motivazioni come l’odio, la rabbia, la vendetta o il denaro che sono le sciocchezze della vita. Avere paura degli spietati, dei balordi che non hanno il senso di quando è giusto sparare o non sparare a prescindere dalle motivazioni, ho paura che non ci sia più un motivo perché io possa essere sparato dalla vita perché non ho più qualcuno da combattere con le armi giuste”.
“Sesto potere” di Davide Sacco oltre al cast ha visto la partecipazione in video di Lorenzo Gioielli, la voce di Antonio Zavatteri, le scene sono di Luigi Sacco, i costumi di Valeria Pacini le musiche di Davide Cavuti. L’aiuto regia è di Danilo Capezzani. L’assistente alla regia è Elisa Gabrielli, l’organizzazione è di Luigi Cosimelli.
Dopo le repliche al Teatro Ambra Jovinelli di Roma lo spettacolo sarà in scena al Teatro Nuovo di Napoli (25-28 gennaio 2024).