Fin da ragazzo, mentre passeggiavo per il quartiere, pensavo che potesse essere un’ottima location (come si dice oggi) per fare Shakespeare.
La bellezza non ha confini, né limiti; si adatta, come l’acqua, a qualsiasi spazio e a qualsiasi tempo. Quando un anno fa ho creato LO ZIO WILLY mi sono messo a recitare Shakespeare un po’ ovunque. Sarebbe interessante allora, adesso, cominciare un progetto in cui raccontare Montesacro con l’opera del Bardo. Foto, piccoli video, pillole di amore o di denuncia che raccontino la nostra porzione di Roma con i pensieri e le parole di un Poeta che di vita e di uomini ne sapeva qualcosa!”
SHAKESPEARE RACCONTA MONTESACRO
“Tutto il mondo è un palcoscenico,
e tutti gli uomini e le donne semplicemente attori;
hanno le loro uscite e le loro entrate,
e ciascun uomo nel suo tempo recita diverse parti,
e i suoi atti sono le sette età. All’inizio, l’infante,
che miagola e vomita nelle braccia della balia;
poi, il piagnucolante scolaro, con la cartella
e la faccia del mattino, che striscia come una lumaca
malvolentieri a scuola;
e poi l’innamorato,
che sospira come una fornace, con una ballata di dolore
scritta per il sopraciglio della sua amata; poi, un soldato,
pieno di strane imprecazioni, e barbuto come un leopardo,
geloso nell’onore, veloce ed improvviso nella lite,
a caccia di una reputazione roboante
persino nella bocca del cannone;
e poi, la Giustizia, con la sua bella pancia rotonda, imbottito di buon cappone,
occhi severi, e barba elegante,
pieno di sagge massime ed esempi moderni,
e così recita la sua parte; la sesta età scivola
nell’esile Pantalone in pantofole,
con gli occhiali sul naso e la borsa sul fianco;
i suoi pantaloni di gioventù, ben conservati, un mondo troppo larghi
perché il suo corpo si è ristretto, a la sua grossa voce virile,
che si trasforma di nuovo in un tremolio da bambino, soffia
e sospira come un flauto. L’ultima scena fra tutte,
che termina questa strana storia piena di storie,
è una seconda fanciullezza, e un mero oblio,
senza denti, senza occhi, senza gusto, senza nulla”.
TRADUZIONE: Enrico Petronio da “As you like it (Come vi piace)”
Jaques- Atto II, scena 7
Location: Parco Conca d’Oro
Enrico Petronio