Dopo il successo di “Eleganzissima” concluso in maggio Drusilla Foer ha iniziato subito il tour estivo con la direzione artistica di Franco Godi organizzato da Ventidieci. Nelle tappe del viaggio di Madame Foer non poteva mancare lo spettacolo del 25 luglio in Cavea dell’Auditorium Parco della Musica che in poche ore è diventato subito sold-out
“Eleganzissima” è il nome dello spettacolo, dalla parola si può capire subito cosa aspettarsi da Drusilla sul palco: eleganza come le dive di altri tempi, classe e umorismo; in toscano “ganzo” è il furbetto simpatico, scaltro, Madame Foer diventa così “ganzissima” sui palchi italiani portando divertimento e saggezza.
Tra una canzone e l’altra, un tango, una rumba e un cha cha cha, Madame Foer penetra nei vostri pensieri facendovi riflettere delicatamente su argomenti come la guerra, l’amore e regalandovi di sé stessa gli aneddoti, il tempo e i ricordi.
Certo, il caldo romano dell’altra sera è stato un impegno maggiore per lei sul palco, la vasta platea della Cavea e la galleria affollatissima. Eppure il silenzio e l’attenzione, il desiderio di ascoltare e il piacere hanno prevaricato il clima torrido. Gli applausi, sinceri e appassionati hanno creato un flusso reciproco di affetto per Drusilla, Loris Di Leo al pianoforte e Nico Lori al clarinetto e sax.
Drusilla ci ha raccontato la passione per il cioccolato, la vita a New York con gli amici e le serate alle feste agghindati con gli abiti del suo negozio vintage. Una vita piena e ricca di emozioni che solo chi ha provato può trasmettere agli altri.
Tutti insieme abbiamo cantato Purple Rain (Prince 1984) e sognato con Madame Foer, nostalgici degli anni ’70 e ’80 I Will Survive (Gloria Gaynor 1978).
“Mi mancherà il silenzio perché il teatro non lo fa solo chi lo fa ma anche chi ci va.
Voglio ringraziare, la mia volontà, la voglio ringraziare […], voglio ringraziare il momento in cui ho sentito l’ostilità al pregiudizio perché è sentimento che mi fa schifo.
Voglio ringraziare l’amore perché è una cosa carina e che facciamo molto spesso perché, facciamo l’amore anche quando facciamo una telefonata a un amico […], anche quando abbiamo rispetto di noi stessi facciamo l’amore perché in realtà abbiamo più predisposizione per l’amore che per la guerra.
E voglio ringraziare il sorriso che illumina gli occhi e accende il volto […] Chaplin diceva che una giornata senza sorriso non vale la pena di essere vissuta.
Amici sorridiamo di noi e della vita.
Sorridiamo e le cose andranno meglio.
Noi ringraziamo Madame Foer per la bella serata e, nel finale, prima dei saluti, partono le note di Smile di Nat King Cole.