Mario Zamma porta in scena con la sua comicità una pièce amara sulla nostra società, su di noi, su come siamo e come eravamo.
Prodotto da Good Mood di Nicola Canonico lo spettacolo sarà in scena al Teatro degli Audaci fino al 22 ottobre.
Mario Zamma, attore caratterista, musicista, imitatore e ‘rumorista’, una delle anime del Bagaglino, inizia lo spettacolo suonando e cantando “Sorry Seems To Be The Hardest Word” di Elton John al pianoforte, dimostrando subito la sua versatilità come artista.
Dall’aspetto bizzaro, Mario ha una chioma di ricci spettinati che gli incornicia il volto, che lo rende d’impatto simpatico e comico, anche quando affronta temi drammatici. Uno dei protagonisti da lui interpretati si ritrova dopo un divorzio a vivere in uno “sottointerrato” di 25mq. La casa è rimasta alla moglie, così come la macchina, il cane e i figli. Un classico. Cena alla Caritas con gli altri amici “di sventura” si sente SBUSSOLATO.
Parla di informazioni spazzatura, d’informazione, notizie fake, “Perché la spazzatura peggiore è quella che abbiamo nella nostra testa”e ancora, televisione spazzatura. Parlando di televisione, porta in scena un’imitazione di Maurizio Costanzo con la moglie Maria, sul palco un ospite speciale: Silvio Berlusconi. Le doti di Mario come imitatore conquistano tutti, riesce in poche espressioni a cambiare tonalità e voce oltre all’aspetto.
Molto amato dal pubblico, la sala degli Audaci era stracolma, Zamma tra un personaggio un’imitazione e una canzone porta lo spettatore a riflettere.
Parla di destra e di sinistra, della confusione politica di oggi, ricordando che in nome della fede al partito qualcuno in passato è morto, mentre oggi spesso non si percepisce neanche la differenza di ideali, quali ideali?
Tra una canzone di Gino Paoli e Pino Daniele, il pubblico si commuove ridendo.
Il testo, scritto e diretto da Roberto D’Alessandro e Mario Zamma, sarà in scena fino al 22 ottobre al Teatro degli Audaci.
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