Tutti gli appassionati della serie spagnola di successo “La Casa di Carta” trasmessa la prima volta nel 2017 aspettavano con ansia questo momento. Siamo rimasti chiusi e con il fiato sospeso nella Banca di Spagna con Tokyo, Rio, Denver, Stoccolma, Bogotá, Oslo, Palermo e Lisbona appena liberata dal Professore
Fatta calare da un aereo militare guidato da un complice della banda, Lisbona rientra nella Banca di Spagna e si unisce ai suoi amici pronta a vendicare l’uccisione di Nairobi.
“Questa guerra la vinceremo noi” mormorano nel finale i protagonisti.
Mentre, nello stesso momento, il Professore, a sorpresa, viene scovato nel suo rifugio da Alicia Sierra.
Con questo scenario si conclude la quarta parte, nei titoli di coda si ode “Bella ciao” il canto popolare italiano della Resistenza, cantata in spagnolo, simbolo di speranza e libertà.
L’altro simbolo caratteristico della serie è la tuta rossa che accomuna la banda e gli ostaggi “Siamo alla continua ricerca di icone. Bisogna etichettarsi in qualche modo, avere la propria identità e il proprio DNA”, afferma Alex Piña, showrunner de La Casa di Carta. “Questo è il motivo per cui abbiamo deciso che tutti i nostri rapinatori e ostaggi dovessero indossare un’uniforme, in modo che la tuta rossa diventasse la grande immagine chiave della serie”, afferma il regista, Jesús Colmenar.
Un colore che unisce anche nei momenti difficili ostaggi e rapinatori, così come le maschere raffiguranti il volto del genio Salvator Dalì. Partendo da questi due elementi, apparentemente semplici, una tuta e il colore rosso, il regista è stato ancora più abile nel delineare i caratteri dei personaggi che si rivelano unici e puri.
Si amano tutti e si parteggia per loro fin dal primo episodio. Ci conquista subito questo gruppo eterogeneo di cattivi con un cuore tenero guidati dal genio del Professore. Perché l’intelligenza affascina e, tutti, abbiamo sempre sognato un colpo memorabile ed unico.
Desiderosi, anche nella parte 5 su Netflix con il vol.1 su dal 3 settembre ed il vol.2 dal 3 dicembre 2021, di vedere la banda uscire dalla Banca di Spagna con l’oro.
In questi nuovi episodi due personaggi fanno capolino nella storia e ci fanno tornare indietro nel tempo. Il figlio di Berlino e il grande primo amore di Tokyo ucciso davanti ai suoi occhi durante una rapina.
La passionalità, una caratteristica tipicamente spagnola, unita all’amore danno a “La Casa di Carta” quel pizzico di intrigo in più che, unito all’adrenalina crea un cocktail da bere tutto d’un fiato.
Aspettatevi una guerra che combatterete con entusiasmo ed empatia a fianco della banda e del Professore divorando velocemente la prima parte in attesa della seconda per la fine dell’anno.
Curiosità:
Nel corso degli anni, le riprese sono state fatte in 300 location, in 7 Paesi: oltre che in Spagna, anche in Thailandia, Danimarca, Panama, Portogallo, Italia e Regno Unito, dove sono state girate le scene del caveau allagato della Banca di Spagna. Sono stati prodotti 6000 lingotti d’oro e sono state stampate un milione di banconote da 50€ da far cadere sulle strade di Madrid. Un bottino che in 41 episodi è stato difeso da 275 armi diverse, a cui vanno aggiunte le 150 che Gandía custodisce nel suo arsenale privato presso la Banca di Spagna.