Lo scorso 29 aprile si sono conclusi ufficialmente gli appuntamenti di Romaeuropa-Extract, il palinsesto online con gli spettacoli di danza partecipanti al festival, in versione integrale. A concludere questo intenso viaggio è stato “Swan Lake” di Dada Masilo.
Dada Masilo con il suo Swan Lake ci propone una nuova rappresentazione del famoso “Lago dei cigni”. Più che una rilettura della produzione, avviene una vera e propria frammentazione di quella che è la produzione originale. Lo scopo? Dare una nuova chiave rappresentativa ma soprattutto contemporanea. Numerosi sono gli stili che si fondono. Linguaggi nuovi, distaccati dai classici canoni, condensati con la danza popolare africana. L’originalità di questo spettacolo risiede non solo in una rottura degli schemi della danza ma anche nella scelta musicale. La composizione di Čajkovskij si fonde con i brani di Steve Reich, Rene Avenant, Camille Saint Saëns e di Arvo Pärt.
I temi cardine di questo spettacolo sono le questioni che tutti i giorni, noi esseri umani, ci ritroviamo ad affrontare: la diversità in tutte le sue forme, le questioni di genere e l’omofobia.
Grazie a un’evoluzione e ad una diversa apertura mentale, gli artisti e i coreografi riescono finalmente a portare in scena tematiche e questioni che fino a qualche periodo fa erano un tabù.
I danzatori, uomini e donne, indossano tutti il classico tutù.
Possiamo vedere quindi come anche i costumi di scena, concretizzano la volontà di mettere in risalto i temi principali. Sono quattordici in tutto gli interpreti che danzano questa produzione. Ballerini formati, provenienti dalla Dance Factory di Johannesburg. La loro espressività unita alle particolari movenze contemporanee permette agli spettatori di catturare e di percepire con chiarezza tutti i messaggi che si vogliono mandare.
Swan Lake , è per Dada Masilo, una soluzione diversa per mettere in evidenza importanti questioni. Questioni della sua società, del suo modo di vedere le cose e dei suoi sentimenti.