Francesca Bianco è l’unica protagonista della pièce in streaming dedicata al drammaturgo italiano Aldo Nicolaj, in scena al Teatro Belli fino al 21 marzo, la regia è di Carlo Emilio Lerici
Un monologo intenso, ricco di significati e solitudine. Il sipario si apre e una donna (Francesca Bianco) è in piedi in mezzo al palco. Disorientata, non conosciamo il suo nome e anche lei non lo ricorda più, ha perso la memoria. “Una stanza anonima in una clinica di lusso” inizia così il soggetto scritto da Nicolaj. Ed è proprio questo anonimato che trainerà la storia.
Percorriamo, con la donna, tutte le vite possibili che le passano per la mente, fantasticando sulle diverse, probabili identità, sempre più certi, durante lo svolgimento della trama, che una caratteristica le accomuna tutte: la solitudine. Nessuno l’ha cercata.
La donna si chiederà se è madre, se è stata moglie o amante, sperando fermamente di “appartenere” a qualcuno che in realtà non si paleserà mai.
Francesca è emotivamente coinvolgente, riesce, nonostante la difficoltà dello streaming a coinvolgere il pubblico, facendogli sentire il magone nei momenti di presa di coscienza della solitudine e la gioia quando poi la protagonista si convince che alla fine, la sua vita non è così male, infatti, ha un vantaggio incredibile nel non ricordare, quello di poter fantasticare.
Tra i diversi passaggi nel testo, che invito a leggere, ho il piacere di condividerne uno dei tanti significativi.
“Non so perché, sono convinta di aver conosciuto un sacco di uomini. Belli, biondi, con gli occhi verdi, azzurri, alti, le spalle larghe, i fianchi stretti… e, poi, magari vengo a scoprire che coabitavo con un tracagnotto strabico, pieno di pustole, spalle strette, gambe corte, culo basso e che non ho avuto altri uomini che lui. Potrebbe essere”.
Perché alla fine non sapendo più nulla di sé, tutto potrebbe essere.
“Poco più poco meno” di Aldo Nicolaj è in streaming al Teatro Belli fino la 21 marzo 2021.