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“Genesis 2.0” lo scioccante film di Christian Frei sulla clonazione di un mammut

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"Genesis 2.0" di Christian Frei e co-regia di Maxim Arbugaev
Il film del candidato all’Oscar Christian Frei con la co-regia di Maxim Arbugaev che si è occupato della regia nelle Isole della Nuova Siberia è un film sull’aspirazione dell’uomo all’onnipotenza e a diventare Dio 

La sensazione che si prova alla fine del documentario è quella di un fortissimo fastidio misto a rabbia.

Da una parte vi è la squadra di cacciatori di mammut in Siberia capitanata da Peter Grigoriev che sperano di trovare una zanna integra, per soldi (valutate ognuna 45.000-90.000) e per sopravvivenza. Pur sapendo che le antiche tradizioni profetizzano solo sciagura perché i mammut sono animali sacri.

Dall’altra la “scienza” della National GeneBank gestita dalla Beijing Genomics Institute (BGI) in cui la “vita diventa big data” e nel campus aziendale giovani studenti e ricercatori hanno già dato vita a cloni di animali. Tutto ha inizio nel 2005.

Ma nel 2013 la sensazionale scoperta dopo 30.000 anni di un mammut integro rimasto sepolto sotto la neve e ancor più del suo sangue colante risuona come la scoperta del secolo in tutto il mondo.

La possibilità di clonazione di un esemplare così antico e il desiderio di sentirsi onnipotenti creando un cucciolo di mammut prende subito forma nelle menti di molti.

L’uomo vuole il potere sulla vita, talvolta per scopi benefici, per combattere le malattie, ma la più grande parte delle volte per dominare e manipolare, per fama e potere. Non ha niente a che vedere con la scienza che ha un gran rispetto di tutto ciò che ci circonda e vedere questo film vi aiuterà ad aprire gli occhi anche se ostacolare questo processo sarà difficile.

La National GeneBank cinese è aperta dal 2016 gestita anche da membri del Partito Comunista e dell’Esercito cinese, il loro obiettivo è digitalizzare i genomi di ogni organismo del pianeta come dichiara il regista in “Genesis 2.0”. Il dott. Wang a capo di uno dei più grandi centri di sequenziamento a Shenzen in Cina era fino a un decennio fa ritenuto l’idolo coreano ma, nel 2006, fu accusato di violazioni etiche. Nel film alla domanda proprio sull’etica di queste sperimentazioni, alla graziosa accompagnatrice della troupe tra le diverse sale della BGI, lei risponde con il silenzio ed abbassando gli occhi.

Questo dice tutto, la coscienza c’è, anche se si fa finta di niente. Personalmente non desidererei un cane identico al mio fatto nascere da madre surrogata con una parto cesareo, oppure sapere che la mia sequenza di DNA è custodita da qualche parte.

“Genesis 2.0” è nelle sale italiane dal 24 settembre distribuito da Trent Film, un film che va visto.