“Alias Petronilla”: incontro con l’autrice Giuliana Orlandi

Sabato 14 dicembre presso la Galleria d’arte Sempione si è tenuta la presentazione del primo romanzo di Giuliana Orlandi “Alias Petronilla”.

“Tra le mura di un vecchio convento piazzato nel cuore di Roma, Prudenziana e le sue sorelle accolgono e ascoltano la voce di Petronilla, incognita presenza che, dal fondo del pozzo del chiostro, narra e svela la verità.
Il suo racconto -a tratti criptico, a tratti rivelatore- fa breccia nelle coscienze delle astanti, donando loro una nuova chiave di lettura di se stesse e del mondo”.

Qualche elemento che ci introduce alla conoscenza del personaggio di “Alias Petronilla” romanzo presentato presso la galleria d’arte Sempione alla presenza dell’autrice Giuliana Orlandi accompagnata dal moderatore Rocco Ruggiero e dalle letture sapienti di Alessandra Izzo.

Edito da Europa Edizioni è il primo romanzo dell’autrice che nasce nel 1949 a Roma, si laurea nel 1974 in Medicina e si specializza in pediatria tre anni dopo.
Nel 1985 consegue il diploma di psicoterapeuta e si dedica alle filosofie orientali ed alla meditazione.
Nel 1986 vince un premio di poesia con la raccolta antologica “Uno specchio per Elettra” seguita da una seconda raccolta “I territori di Eliàs”.

Ma chi è Petronilla realmente?

“Petronilla è una mistica antica ma al tempo stesso modernissima perché il suo misticismo non la porta ad allontanarsi dalla società anzi la spinge a rimanervi. Petronilla è una scienziata che cura il corpo e la mente cercando di superare gli opposti” racconta la scrittrice confessando di aver scritto questo libro perché la storia si è presentata alla sua penna e lei ha “captato” l’esistenza di questa presenza.

Il sottotitolo “La mistica Monna” si rifà al rapporto che le donne mistiche hanno con lo spirito con la mente e con il corpo, evocandoli con un linguaggio particolare. Il linguaggio di Alias Petronilla. Il nome  Monna si ispira alla Monna Lisa di Leonardo per significare  un’Aura rinascimentale intorno alla vita di Petronilla.

C’è molto mondo personale dell’autrice nel personaggio, ma non è autobiografico, lo si capisce ascoltando le parole che sembrano far prendere vita alla Monna davanti ai nostri occhi.