Un bagno salvifico nella maestosità della natura che ci accoglie coi suoi suoni, colori, odori…questo è il Forest Bathing
Lasciamoci tutto alle spalle ed impariamo ad ascoltare il silenzio dei boschi, ne trarremo beneficio sia fisico sia spirituale.
Non è nuova questa pratica: in Giappone si chiama “Shinrin Yoku” e nasce nel 1986 grazie alla lungimiranza dell’allora ministro dell’agricoltura che investe milioni in studi e ricerca ed oggi è riconosciuta come pratica curativa a tutti gli effetti.
Si tratta di un riavvicinamento alla natura con fini terapeutici che dovrebbe aiutarci a ritrovare il benessere interiore. Una risposta ai mali della società moderna contro ansie e stress psicofisico e contro alcune malattie psicosomatiche e degenerative causate dalla produzione eccessiva di cortisolo conosciuto anche come “ormone dello stress”.
In Europa lo Shinrin Yoku è conosciuto come “Forest Bathing” o “Silvoterapia” e sono tanti i benefìci che si possono avere praticandola.
La scienza ha confermato che non si tratta di suggestione: stare a contatto col verde induce serenità e calma, modula la pressione arteriosa, regolarizza il battito cardiaco, diminuisce l’aggressività, stimola la memoria, le capacità cognitive ed alza le difese immunitarie.
Infatti praticando il Forest bathing facciamo il pieno di “monoterpeni” che sono sostanze emesse dalle foglie delle piante che, respirate o assorbite dalla pelle, risultano essere benefiche per il nostro organismo.
Nel libro “La terapia segreta degli alberi” di Mencagli e Nieri si dice che ogni immersione nella natura ha potere terapeutico, sia che ci immergiamo in spazi aperti (modello savana) o in un giardino (spazio più protetto e definito) o cercando un ambiente con acqua che a livello inconscio rappresenta il sostegno alla vita.
Ma se per vari motivi non riusciamo a fare lunghe passeggiate nella natura possiamo circondarci di piante che, oltre ad abbellire i nostri spazi riescono a purificare l’aria, piante come la Dracena deremensis per esempio è molto adatta a vivere in casa.
E per chi volesse trasformare questa necessità in lavoro sappiate che si può diventare “Certified Forest Bathing Guide” per lavorare nell’ecoturismo oppure “Certified Forest Therapy Guide” figura che si propone come intervento terapeutico e di supporto riabilitativo.
Io ho già deciso che nelle mie prossime vacanze mi immergerò nella quiete di un bosco per ritrovare me stessa. E voi?