Sophie Mulliner, una diciannovenne, scompare nella Silicon Valley, l’Olimpo della tecnologia. Coltet Shaw è un tracker, riscuote ricompense offerte dalla polizia o da privati cittadini per ritrovare le persone, a lui l’incarico di ritrovarla
È questo l’inizio dell’ultimo thriller di Deaver edito da Rizzoli.
Tra reti informatiche e videogiochi di ultima tecnologia Deaver, già autore de “Il collezionista di ossa”,2002 e per Rizzoli de “Il valzer dell’impiccato”,2017 ed “Il taglio di Dio” 2018, porta il lettore in un mondo nuovo e sconosciuto: i segreti della Silicon Valley. Il regno dell’informatica dove le menti più capaci tengono in mano il futuro dei giovani.
La storia del rapimento s’intreccia alla vita personale di Coltet Shaw, affascinante cowboy moderno, schivo e solitario. Gli insegnamenti e l’addestramento nella foresta impartiti dal padre in gioventù sono il suo prezioso patrimonio per decifrare enigmi, scovare ogni volta la verità e arrivare alla soluzione dei casi più disparati.
Ne “Il gioco del mai” il rapitore lo sfiderà simulando i livelli di un videogioco lasciando indizi, disegni, messaggi a Coltet e strumenti di sopravvivenza alle vittime.
Cinque oggetti, come quelli del famoso videogioco “L’Uomo che Sussurra” saranno l’unica possibilità di salvezza per i rapiti se Shaw non riuscirà a trovarli prima che sia troppo tardi.
Un romanzo avvincente che tiene il lettore, amante dei thriller, in tensione dalla prima all’ultima pagina. La scoperta dei segreti tramandati dal padre a Coltet sono una delle parti più intriganti del libro. La sopravvivenza nella foresta, le regole di caccia, la valutazione del pericolo, sono spunti intriganti per chi ama le avventure. Il tracker studia il pericolo, valuta una minaccia e assegna percentuali di riuscita prima di ogni azione, rispettando la regola principale, applicabile anche all’uomo:
“Mai uccidere un animale se non per tre ragioni: difesa, cibo, pietà”.
“Il gioco del mai” di Jeffery Deaver edito da Rizzoli, pp.486 20 euro.