Dopo il grande successo dell’anno scorso anche quest’anno i lunedì sono dedicati ai “Sonetti d’amore” con Melania Giglio e Alfonso Veneroso. Le contaminazioni musicali rendono lo spettacolo insolito e accattivante.
Nel 1592 la grande peste s’impossessò di Londra e con lei tutti i suoi teatri, era chiuso anche il Globe Theatre non ci sarebbe stato nemmeno uno spettacolo e Mastro Shakespeare si aggirava per le strade della città nero come un corvo. Un nome diventato la sua ossessione gli occupava la mente. I versi erano muti messaggeri del suo cuore. Bramava amore ed è proprio l’amore che trasporta Shakespeare (Alfonso Veneroso ) nelle braccia delle Musa ispiratrice (Melania Giglio) che entra in scena cantando “Uninvited” di Alanis Morrisette con la sua voce potente e incisiva vestita di un abito color crema.
Uninvited
Like anyone would be
I am flattered by your fascination with me
Like any hot-blooded woman
I have simply wanted an object to crave
But you, you’re not allowed
You’re uninvited
An unfortunate slight
Senza Invito
Come chiunque sarebbe,
Io sono lusingata Dal tuo essere affascinato da me
Come qualunque donna dal sangue caldo
Ho semplicemente voluto un oggetto da desiderare
Ma a te non è permesso
Sei senza invito
Uno sgarbo inopportuno
Dopo l’ispirazione della Musa, Shakespeare incomincia a scrivere con fervore.
Nei testi dei Sonetti brucia d’amore per due personaggi in particolare: un ragazzo dalle sembianze femminee, il Conte di Southampton suo mecenate e la Dark Lady.
“Signore e signora del mio cuore, la Natura prima donna ti aveva creato ma poi s’innamorò dandoti destinato al piacere delle donne. Sia mio l’amore e il resto ad esse dato”
William si strugge d’amore mentre il conte ride, è giovane infedele e volubile, dona a William una libellula simbolo della beltà ma anche così effimera com’è lui.
L’amore per la Dark Lady, la tenutaria di un casino, la “maîtresse di un bordello” londinese realmente frequentato da Shakespeare è il suo secondo amore. Lei dalla pelle scura, capelli neri, vestita con un abito nero, e anche lei infedele.
Entrambi i suoi innamorati lo tradiscono, insieme, li scopre. Shakespeare, deluso e ferito scrive ancora con più passione l’amore come “un faro, non uno zimbello del tempo, l’amore non muta in pochi giorni o settimane, ma tiene la rotta fino al giorno del giudizio”. La Musa lo sostiene nelle sue dannazioni amorose. Suggerisce parole d’amore e rende il poeta insaziabile di versi.
Le contaminazioni musicali inserite nei testi, scritti a quattro mani da Alfono Veneroso e Melania Giglio, impreziosiscono l’opera. Testi importanti, aggressivi e ricchi di contenuti. La scelta non è mai casuale, ma anzi ricercata e simbolica.
Da non perdere Melania Giglio che è oltre ad una cantante indimenticabile, un’attrice preparata e intensa, mentre Alfonso impersonifica perfettamente l’anima di Shakespeare. La prossima replica sarà lunedì 4 settembre alle 21.15, consiglio di vederlo almeno una volta anche il pomeriggio ( il 2,3, 8, 9,10 settebre alle 18), dove si potrà consumare un aperitivo con gli attori e lasciarsi coinvolgere dai ritmi partecipando alle musiche famose tra cui Hallelujah di Leonard Cohen.