Home Benessere Massaggio ed Eros

Massaggio ed Eros

0
Eros a Piccadilly Circus -Londra
L’eros, sostiene il noto psicoanalista Massimo Recalcati, è la pulsione vitale, è l’entusiasmo che coinvolge, è ciò che rende piacevole ogni azione umana, soprattutto quella di imparare.

Lui ne parla a proposito di scuola, senza piacere di imparare non può funzionare, io vorrei parlare del piacere di lavorare su di sé e sul proprio corpo.

Nel lavoro, qualunque lavoro, l’eros è quell’amore verso ciò che si fa, che si traduce in pulsione vitale ed entusiasmo che coinvolge l’altro. Quella vitalità che fa star bene anche chi abbiamo vicino perché lo stimola a cercare questo centro vitale in sé stesso. Ogni azione, dunque, può essere trasformata in erotica ovvero lo diventa quando l’altro viene catturato da una forza vitale grande che è in grado di far stare bene.

Il massaggio è una forma importantissima di linguaggio non verbale ma soprattutto sensoriale.

È la forma di linguaggio più sincera perché con le parole possiamo anche dire e sostenere cose che non ci appartengono ma il nostro corpo parla sempre chiaro ed esprime tutta la vita di una persona.

È una forma di interazione a due che per crescere e dare il meglio di sé richiede tempo, pazienza e rispetto e, naturalmente piacere. Nel massaggio una qualche magia accade sempre, e per entrambe le persone.

Ma non è solo un incontro non verbale fra due persone. È anche un incontro dove il ruolo ed il contesto giocano un ruolo fondamentale. Ogni luogo emana una particolare energia, un particolare odore ed una particolare emozione.

Questa energia del luogo, che può essere accogliente, calda, confortevole oppure respingente. Ogni cosa assume un significato: il tipo di luce, gli aromi usati, la temperatura, i colori, tutto ciò che è appeso al muro, la pulizia e tantissimi altri piccoli dettagli che sembrano superflui e che magari sfuggono al nostro cervello razionale ma non sfuggono ai nostri sensi. Il risultato di un incontro è l’insieme di più elementi che si combinano, si organizzano ed si adattano in modo diverso.

Oggi, epoca del mordi e fuggi, le persone vogliono tutto subito: comprano un massaggio e in quell’ora di tempo infilano dentro qualsiasi tipo di bisogno emotivo e fisico, affettivo e sessuale.

Così il massaggio si trasforma in tutt’altro: una seduta analitica senza competenze, un incontro fra amici dove non si sa chi è il cliente e chi è l’operatore professionista, una forma di affetto o di amore distorto oppure un surrogato del sesso. Insomma io definisco tutto questo uno svilimento del massaggio così per come lo intendo io.

Il massaggio è una forma di arte terapeutica dove c’è una persona che propone, accompagna e guida e l’altra che si “affida”. Entrambe le persone sono in uno stato di ascolto e adattamento reciproco continuo, una bellissima forma di empatia.

Quando c’è tutto questo l’incontro è molto bello e molto appagante e ovviamente dà benessere.

Nel massaggio si muovono tante emozioni perché il tocco fa emergere emozioni sepolte, bisogni negati e tanto altro … ed è per questo che va vissuto con calma e aprendo sempre uno spazio per il confronto sia prima che dopo il trattamento.

Quando inizio a toccare una persona per la prima volta, anche per me è una sorta di esplorazione perché non so quello che troverò né quello che sentirò. Mi metto quindi in uno stato di ascolto. Ne percepisco la pelle, la consistenza, la muscolatura, le contratture ecc. ecc. ma dopo un primo momento inizio a sentire altro. Se la persona di rilassa e si fida, se invece non riesce a farlo, se è ricettiva, se è diffidente, se sta cercando un contatto sessuale. Insomma, mi arriva un campo energetico ricco di informazioni sempre diverse pur se la persona è la stessa e questo determina la mia risposta o il mio essere e sentire nel massaggio.

A seconda di quello che sento, le mie mani si muovono in modo diverso ed io stessa riesco a rilassarmi di più o di meno, ad essere più o meno creativa. Ci sono situazioni in cui riesco a sentire il corpo dell’altro/a come una espansione del mio e quindi a sentirlo come parte del mio anche se separato.

Questo può accadere solo quando il sistema nervoso del cliente “si affida” al mio perché solo in questo caso ci si sente entrambi sufficientemente sicuri e motivati per correre il rischio di diventare “temporaneamente” come un unico organismo, un unico campo energetico.

Per questo motivo per me è importante lavorare con “persone” e con queste persone intessere una relazione in qualche modo personale. Le poche volte che mi è capitato di ricevere un massaggio in una SPA, sono sempre rimasta delusa. Se pure le operatrici erano tecnicamente brave, ho sempre sentito una distanza siderale tra i due campi energetici e la mia anima non fosse appagata. Tempo contato, manovre standard. Per me il massaggio è altro, è il piacere di stare bene, o come dice Recalcati, è eros.

www.benessereconuntocco.it

Le tecniche manuali e il pavimento pelvico