Ancora una volta sono i giovani a darci l’esempio, sono stati 30mila quelli che hanno manifestato nella Capitale per salvare la Terra il 15 marzo 2019
Da quando la giovane sedicenne svedese Greta Thunberg ha fatto il suo discorso alla Conferenza Mondiale sul Clima il 4 dicembre scorso, l’empatia è scattata nei giovani di tutto il mondo. La presa di coscienza è stata un tam tam crescente che ha portato, finalmente, ad una reazione collettiva.
La partecipazione alla manifestazione del 15 marzo è stata numerosa. A Roma 30mila persone, Milano (100mila), Torino (20mila), Genova (10mila), Napoli (50mila). Questi sono solo i numeri di alcune città italiane, ma i giovani di tutto il mondo si sono mobilitati per dire basta.
Famiglie, bambini, adolescenti e adulti appassionati e consapevoli in un unico corteo fino all’Altare della Patria.
Abbiamo intervistato una delle partecipanti, Camilla D’Amico a cui abbiamo chiesto com’era l’atmosfera durante la marcia
” È stata una bella sensazione vedere una piazza gremita solo di studenti e giovani che hanno a cuore il destino del loro pianeta e che seguendo l’esempio di Greta Thunberg vogliono cambiare concretamente il loro futuro.
Ci avete rotto i polmoni* di assistere nell’indifferenza generale al depauperamento delle risorse terresti.
Nel nostro piccolo, ognuno di noi può contribuire con azioni concrete e innovative, dal pre-cycling all’eliminazione degli oggetti in plastica monouso, secondo le indicazioni UE”.
I giovani hanno le idee chiare, non c’è politica e non c’è religione, con la maggior parte dei cartelloni scritti in inglese, perché il messaggio non deve avere confini. Tutti uniti con un unico obiettivo: non lasciare sprofondare il pianeta Terra.
*citazione di uno degli striscioni che ha fatto più scalpore