La pièce tratta dall’omonimo libro di Luciano De Crescenzo è un adattamento affidato, dopo numerose peripezie, a Geppy Gleijeses che porta in scena uno spaccato della vita napoletana in contrasto con lo stereotipo milanese
Un cast importante sostiene lo spettacolo durante le due ore, senza annoiare, in un susseguirsi di battute sottili e astute. Geppy Gleijeses nel ruolo di Bellavista e Gianluca Ferrato che interpreta il dott. Cazzaniga, affittuario di un appartamento nel condominio della famiglia napoletana.
Il milanese, viene visto come un intruso, l’occasione che coglie De Crescenzo attraverso il racconto è quella di farci vedere Napoli con le sue beltà e i suoi problemi dagli occhi di uno straniero, quelli di Cazzaniga. L’amore, la camorra, a pummarola e le difficoltà giornaliere sono rappresentate con ironia e con passione per la sua terra che trapela in ogni frase scritta da De Crescenzo.
Tra queste spicca l’insegnamento di Bellavista tenuto nel suo studio ai suoi compari con una descrizione filosofica sulle due tipologie di uomo: l’uomo d’amore e l’uomo libero.
De Crescenzo e l’adattamento di Gleijeses riescono a rappresentare in poche frasi quella che è l’anima di una città tanto amata.
I personaggi che si susseguono dal vice sostituto portiere (Benedetto Casillo), la caratterista napoletana Nunzia Schiano e Marisa Laurito nel ruolo di ria Bellavista riempiono la scena con grazia e bravura.
Una citazione particolare merita la bellissima scenografia di Roberto Crea con la riproduzione del palazzo di via Foria, dove fu girato il film. Arricchito dalla corte interna e le scale a vista che creano movimento offrendo diversi spazi scenici agli attori.
La trama della storia durante la pièce trasforma l’iniziale ostilità tra i due protagonisti maschili, il napoletano e il milanese, in un’opportunità di amicizia e conoscenza tra culture poi non così diverse.
“Così parlo Bellavista” sarà in scena al Teatro Quirino fino al 3 febbraio 2019.
